Dati generali
Produzione:
Produttori esecutivi: |
Steve Hickner per Universal Picture e Amblin
Entertainment
Steven Spielberg, Kathleen Kennedy, Bonne Radford |
Soggetto: | Cliff Ruby & Elana Lesser |
Sceneggiatura: | Cliff Ruby & Elana Lesser
David Steven Cohen & Roger S.H. Schulman |
Montaggio: | James Horner |
Interpreti: | Miriam Margolyes (nonna Rosy)
Lola Bates-Campbell (nipotina) |
Distribuzione: | UIP |
Sinopsi
Durante una passeggiata per i viali di Central
Park a New York un'anziana signora conduce la sua nipotina ai piedi di
una statua raffigurante un cane da slitta di nome Balto. Appena la nonna
comincia a raccontare alla bambina le straordinarie imprese della coraggiosa
bestiola il film, iniziato con personaggi in carne ed ossa, si trasforma
in un colorato cartoon, e la fiaba, tratta da una storia vera, ha inzio.
Siamo in Alaska nel 1925. Per Balto, metà Husky e metà lupo,
la vita è dura e solitaria: considerato selvaggio e pericoloso,
viene tenuto a distanza da tutta la città di Nome. I suoi amici
sono Boris, un'oca russa delle nevi e due orsi polari, allegri e pasticcioni,
Musk e Luk. Ma anche la piccola Rosy e il suo bellissimo husky Jenna apprezzano
il cuore d'oro che si nasconde sotto il pelo di Balto. Improvvisamente
una gravissima epidemia di difterite si diffonde velocemente fra i bambini
di Nome e la scorta più vicina di medicinali si trova a circa mille
chilometri di distanza, allo scalo ferroviario di Nenana. Ma una terribile
tormenta paralizza tutte le vie di comunicazione impedendo la consegna
dell'antidoto. L'unica speranza è una squadra di cani da slitta.
Spinto dall'amore per Jenna e Rosy e dal desiderio di essere accettato
dagli abitanti della città, Balto ottiene di far parte della squadra
impegnata a recuperare la medicina, ma ingannato dal suo perfido e arrogante
rivale Steele, viene ancora una volta cacciato ed amarginato. Nel frattempo
Steele e la sua squadra partono per Nenana, prendono la medicina e fanno
dietro front verso casa. Ma le condizioni atmosferiche peggiorano e Steele
perde l'orientamento. A Nome arriva intanto la terribile notizia: della
medicina non c'è più traccia! Scosso dall'aggravarsi della
malattia e messa da parte la propria frustazione, Balto parte alla ricerca
di Steele e della medicina. Lo accompagnano nel suo difficile viaggio l'oca
Boris e gli orsi Muk e Luk. Per evitare di smarrire la via, Balto segna
il percorso sugli alberi. Ma la bufera si fa sempre più furiosa
e la squadra di soccorso viene aggredita da un orso grizzly, sconfitto
grazie all'arrivo di Jenna desiderosa di unirsi alle ricerche, ma costretta
a tornare indietro, scortata da Boris, Muk e Luk, per una brutta ferita.
Balto decide di proseguire comunque grazie anche alle parole di incoraggiamento
di Boris: "Un cane non può fare questo viaggio da solo. Ma un lupo
sì". Non sarà facile per Balto portare a termine la missione,
ostacolato dalla neve e dall'invidia di Steele. Ma proprio quando tutto
sembra perduto, eccolo entrare trionfante in città con la medicina
coraggiosamente recuperata. Finalmente per Balto è l'ora del riscatto
e tutta la città di Nome riconoscerà da quel giorno la sua
perseveranza, fedeltà, intelligenza. Con parole di grande commozione
e gratitudine termina così il racconto di nonna Rosy, sopravvissuta
settant'anni prima all'epidemia di difterite grazie alla generosità
di Balto.
Analisi
della struttura
Balto, il lungometraggio d'animazione prodotto
dalla Amblin di Steven Spielberg che in passato ha realizzato la saga di
Fievel e quella dei dinosauri de La Valle incantata, dimostra che per battere
il colosso Disney bisogna far uso di armi disneyane, almeno per quanto
riguarda lo stile di rappresentazione. Le forme dei personaggi sono morbide,
il tratto del disegno è tondo e rassicurante, il colore viene utilizzato
in modo narrativo. Tutti gli animali sono disegnati con uno stile antropomorfo,
fatta eccezione per Muk e Luk, più stilizzati e meno immediatamente
identificati come orsi polari.
La storia mescola sapientemente diversi generi
cinematografici: Balto è prevalentemente un film d'avventura, tuttavia
è anche una romantica storia d'amore fra il protagonista e Jenna,
un western con sfida finale fra i due rivali, una divertente commedia,
soprattutto quando sono in scena i due protagonisti (Boris, Muk e Luk)
e un musical.
Un film per molti versi disneyano, allora,
ma che tuttavia da Disney si allontana proprio a proposito dei temi più
frequentati dalla major americana. Ad esempio la natura, madre protettiva
nel re Leone e in Pocahontas, diventa matrigna imprevedibile e crudele
nel film di Spielberg Lontano dall'ossessione dell'"ecologicamente corretto"
secondo la quale l'uomo realizza se stesso annullandosi nell'ambiente che
lo circonda ed ogni tronco sembra animato da uno spirito benigno, Spielberg
ribalta il concetto disneyano di natura mostrandocela non più attraverso
il suo idilliaco e talvolta stucchevole rapporto con il genere umano, ma
piuttosto come una forza da cui difendersi, contro la quale combattere.
Scopo dell'uomo è allora quello di riuscire a dominare con la propria
intelligenza e determinazione quel mondo ostile nel quale è costretto
a vivere.
Adatto ad un pubblico di ogni età e
realizzato in tre anni da un team d'animatori per la maggior parte europei,
il film inizia con immagini dal vivo ambientate a Central Park, New York,
ai piedi della statua dedicata a Balto. In questo modo viene immediatamente
sottolineato che l'appassionante storia a cui stiamo per assistere racconta
un fatto realmente accaduto: il viaggio di una squadra di cani da slitta
attraverso i ghiacci dell'Alaska per salvare i bambini della città
di Nome da un'epidemia di difterite. Il vero Balto, felicemente vissuto
in gloria fino a 11 anni, era già un divo di Hollywood all'epoca
grazie al film Bato's Race to Nome.
E tutt'ora "la grande corsa" è celebrata
con una faticosa gara di cani lungo l'Iditarod Trail, l'intero percorso
della posta di 1680 chilometri da Anchorage a Nome.
Balto è una storia che celebra la perseveranza,
la fedeltà, l'intelligenza di un gruppo di animali capaci con impareggiabile
abnegazione di salvare decine e decine di vite umane. Ma è soprattutto
un film sulla solitudine e l'emarginazione di chi è considerato
"diverso". Balto è infatti un incrocio fra un cane lupo e la sua
mancanza di pedigree è causa di discriminazione da parte degli uomini
che lo giudicano troppo selvaggio e degli stessi cani che invece lo disprezzano
in quanto bastardo. Inizialmente escluso dalla spedizione destinata a portare
il vaccino in città proprio a causa della sua impurità, Balto
sarà invece l'unico in grado di salvare la popolazione dalla terribile
malattia. Fra le righe un'evidente condanna della fanatica e irrazionale
esaltazione della razza pura che alla fine si rivela la più debole
e incapace. Argomento particolarmente importante, com'è facile intuire,
per l'ebreo Spielberg.
Grazie a sofisticati ma non invadenti effetti
speciali denominati "Particle Animation System" Balto vanta inoltre la
più grande varietà di immagini di neve di qualsiasi altro
film d'animazione.
Itinerari
didattici
- Il razzismo nella storia
- Le discriminazioni razziali nella società
moderna
Elementi
per la discussione
- Le nozioni di normalità e diversità
- La difficile integrazione sociale di coloro
che vengono emarginati perchè considerati diversi
- L'integrazione sociale di ogni individuo
è possibile solo in seguito all'autoaccettazione
- La fiducia in se stessi è la chiave
di molte grandi imprese
- Il mondo è sempre più orientato
verso una società multitecnica
- I grandi atti di generosità di cui
sono capaci gli animali, pronti a donare la propria vita per l'uomo.
Idee
-Studio dell'itinerario della "grande corsa"
dei cani da slitta che ogni anno celebra la coraggiosa impresa di Balto
-Confronto con altri film d'animazione che
trattano il tema della diversità.