NON UNO DI MENO
a cura di Elisabetta Galeffi

Il processo di digitalizzazione delle sale, sempre con differenze sensibili tra i vari territori, sta giungendo alla sua fase finale e si annuncia imminente il cosiddetto "switch-off" della pellicola.
Ma quali sono i cinema che ancora non sono passati alla nuova tecnologia? E per quale motivo?
Questa rubrica nasce per rispondere a queste domande, offrendo ritratti di cinema in Europa che non si sono ancora digitalizzati o che stanno ancora cercando un modo per affrontare la transizione.

Paese
Cinema
Città
N. di schermi
Italia
Eden
Arezzo
2 + 1 open air

Eden - Arezzo

C'era una volta "Il Cinema" ad Arezzo: l'Eden, situato dentro un pezzo di superstiti mura cittadine e fatto di uno spazio all'aperto per le proiezioni estive e due sale al coperto per l'inverno, oltre al bar sul laghetto artificiale dove fare conversazione. Tutto un po' retrò, come le conversazioni. Una programmazione con bellissimi film d'essai, spesso introvabili altrove. Luogo per veri patiti delle sale cinematografiche: per intenderci, quelli che alla fine della proiezione sono capaci di rimanere fuori, al freddo e al gelo, per commentare la regia, la storia, la bravura degli attori per ore. L'Eden, insomma, un po' come il cinema Paris di New York.
Con qualche differenza, di cui una fondamentale: a New York non chiudono, ad Arezzo ormai l'ora è scoccata. Il 4 maggio l'Eden, ultima sala cinematografica di città, ha offerto la proiezione d'addio.
Non si potrà più decidere all'ultimo minuto di uscire per vedere un film, perché è dietro l'angolo di casa. Si perderanno quegli ultimi nottambuli che escono non per farsi qualche birra sulla strada o frequentare le sale giochi, ma per andare a piedi al cinema. Insomma, gente fuori moda che non ha neppure bisogno di sgranocchiare pacchi giganti di popcorn mentre guarda una proiezione.
Va bene, "rottamateci" a noi amanti del cinematografo. Noi che non ci abitueremo facilmente alla schiavitù di dover prendere la macchina per andare in una multisala fuori città, all'obbligo di arrivare puntuali al secondo, ad avere un posto numerato obbligato, magari con un ragazzino che si "strafoga" di schifezze al fianco.
Dimenticheremo la magia del cinema? Forse no, ma certo ci andremo molto meno. Le multisale sono moderne, comode, ma poco fascinose.
Non sono l'unica a pensarla così. Moltissimi ad Arezzo hanno provato a tener vivo l'Eden. Hanno aperto, a questo scopo, anche una pagina su Facebook, dal nome "Il cinema Eden non deve morire", e le adesioni sono arrivate a pioggia. Ma a quanto pare la voce dei cittadini non conta.
A un certo punto pareva che sarebbe intervenuto il Comune e che le sale dell'Eden, rinnovate e ampliate, sarebbero state usate anche per altri spettacoli: concerti e pièces teatrali. Ma no, in una città dove non c'è più un teatro da dieci anni, (ve lo scrivo col numero: 10) si è pensato bene di andare a sfruttare una vecchia palestra, fuori mano, per chiamare qualche piccola compagnia teatrale. E dire che il simpatico bar sopra il laghetto era stato costruito per vivacizzare il giardino sulle mura e sarebbe perfetto come foyer!
La proprietà da parte sua, non riuscendo a passare al digitale, ha cercato, comunque, di tenere in vita il cinema con i prezzi bassissimi dei biglietti, solo cinque euro la proiezione, e di resistere finché ha trovato le copie in 35mm da proiettare.
Sembra ora che gli spazi dell' "Eden" saranno venduti. Ci apriranno una nuova sala giochi, l'unico business che ancora pare avere successo?
O ci sarà ancora qualche possibilità di riaprire il cinema, dotandolo di nuovi proiettori?
Voci dell'ultima ora aprono una tenue speranza: l'antica istituzione cittadina della Fraternita dei Laici si sarebbe offerta per risollevare le sorti del cinema Eden con l'acquisto di un proiettore digitale.
L'hanno chiesto a gran voce gli Aretini con le tante dichiarazioni di amore lanciate sulla pagina web dedicate all'Eden. Una per tutte:" Eden ti adoro!" firmato Barbara Peruzzi, Arezzo.

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