NON UNO DI MENO
a cura di Elisabetta Brunella

Il processo di digitalizzazione delle sale, sempre con differenze sensibili tra i vari territori, sta giungendo alla sua fase finale e il cosiddetto "switch-off" della pellicola è ormai quasi completo .
Ma quali sono i cinema che ancora non sono passati alla nuova tecnologia? E per quale motivo?
Questa rubrica nasce per rispondere a queste domande, offrendo ritratti di cinema in Europa che non si sono ancora digitalizzati o che stanno ancora cercando un modo per affrontare la transizione.
 

Paese
Cinema
Città
N. di schermi
N. di schermi digitali
Isole Baleari - Spain
CineCiutat
Palma
4
2

CineCiutat

Fino al 2004, quando aveva sfiorato i 145 milioni di spettatori, grazie ad un pluriennale crescendo di spettatori pressoché ininterrotto, la Spagna è stato un caso invidiato da tutta Europa.

Aprire nuovi cinema e nuovi schermi sembrava la ricetta infallibile per una crescita infinita. E, invece era, come si suol dire, "troppo bello per durare".
Oggi la Spagna è tornata ai livelli del 1994 (meno di 90 milioni di presenze) e i cinema chiudono. Anche i complessi di nuova generazione o di illustre tradizione.
Per questo fa notizia chi osa andare controcorrente, come il CineCiutat di Palma di Maiorca.
Qui, nella capitale delle Baleari - 400.000 abitanti, a cui si aggiungono frotte di turisti (l'aeroporto ha un traffico annuale di 22 milioni di persone), c'era, fino al maggio 2012, uno dei celebri cinema Renoir, catena di qualità con 7 complessi in tutta la Spagna, Canarie incluse. Nel 2012 il Renoir fece bancarotta (ha chiuso le porte a causa della crisi, del rialzo dell'IVA sul biglietto, dell'impossibilità di passare al digitale). Ma un'iniziativa spontanea degli spettatori, col motto "Salvamos el Renoir", è riuscita a mobilitare 2.000 cittadini di Palma che si sono costituiti in associazione senza scopo di lucro per aiutare il cinema. "La nostra è una storia di resistenza", dice orgoglioso Pedro Barbadillo, presidente dell'associazione.
Non solo sono stati capaci di riaprire il cinema, ma anche di acquistare un proiettore digitale per la sala più grande (220 posti). Recentemente un'altra sala è stata dotata di proiettore digitale mentre nelle altre due, CineCiutat usa, almeno per ora, blue ray e 35mm sulla base di accordi commerciali con i distributori.
Il programma, basato esclusivamente su versioni originali e un mix di opere prime, titoli europei (36%) e pellicole d'essai, ha avuto in questi due anni così tanto successo che a CineCiutat è stato ora proposto da più località di riaprire cinema locali nel resto dell'isola.
Il coraggio di andare controcorrente è premiato dagli spettatori.

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