Il "Giro dei cinema" restituisce una fotografia dell’esercizio indipendente italiano

È durato 46 giorni, toccando 42 cinema in 34 città di 16 regioni: è questo il Giro dei Cinema, l'itinerario ideato in Italia, sulla scia di quanto già realizzato a livello internazionale, da Nicola Curtoni ed Emilia De Santis. Percorrendo oltre 5.400 km, hanno ascoltato le testimonianze di 81 esercenti italiani del settore indipendente, raccogliendo esperienze significative e cogliendo tendenze e fermenti di un comparto dell'esercizio cinematografico particolarmente attivo.
"Le 42 realtà visitate, pur assai variegate - hanno commentato Nicola ed Emilia - sono accomunate da un riscontro del pubblico piuttosto positivo: gli spettatori, in questo anno in cui l'esercizio italiano nel suo complesso ha visto sinora un calo delle presenze, risultano stabili o addirittura in crescita."
I punti di forza di queste tipologie di cinema, che vanno da sale gestite da cooperative o associazioni fortemente basate sul volontariato ad aziende commerciali, passando per le sale della comunità, sono da individuare nella ricerca di una programmazione mirata e nell'attenzione a stabilire con i vari tipi di pubblico un rapporto personalizzato, senza tralasciare la qualità della tecnologia e l'impegno a proporre servizi aggiuntivi nei campi più diversi, dalla ristorazione alla cultura, anche per creare passerelle con l'arte o la lettura.
Sul fronte invece delle difficoltà Nicola ed Emilia hanno raccolto l'appello degli esercenti per una calendarizzazione delle uscite distribuita sull'arco dell'anno invece che concentrata in otto, o addirittura solo sei, mesi e per accordi con la distribuzione che consentano maggior flessibilità di programmazione.
"Ora il nostro impegno si concentrerà sullo studio del ricchissimo materiale raccolto durante il Giro!", affermano i protagonisti del Tour italiano.
MEDIA Salles seguirà la realizzazione di questa seconda fase del Giro, con un'attenzione particolare all'evoluzione tecnologica delle sale indipendenti ed ai fattori che possono ostacolarne la sua piena realizzazione. Se infatti la maggioranza degli schermi visitati è dotata di proiettori digitali "DCI compliant", è anche vero che non mancano realtà in cui sono stati adottati proiettori elettronici per una ragione di contenimento dei costi. È dunque fondamentale che resti viva, nell'industria e nelle istituzioni, l'attenzione per uno sviluppo tecnologico inclusivo che aveva caratterizzato il passaggio dal 35mm alla proiezione digitale.

Giro dei Cinema

 


Per seguire il "Giro dei cinema"
www.girodeicinema.it

 

 

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