ADDED CONTENT, ADDED VALUE

Da alcuni anni ormai, MEDIA Salles indaga un settore di cui si parla molto, ma di cui è necessario sapere molto di più: quello dei contenuti aggiuntivi per il grande schermo. Per dirla in un altro modo, del ruolo che i cinema giocano per unù ampia e popolare diffusione dell'arte, della cultura, dello sport e dello spettacolo dal vivo. Oltre alle rilevazioni statistiche, agli articoli pubblicati nelle varie edizioni del DiGiTalk, alle comunicazioni presentate negli eventi cinematografici europei, MEDIA Salles ha da poco iniziato una nuova rubrica sul tema, partendo con uno sguardo sul mercato russo. È ora la volta della Scandinavia..

Contenuti aggiuntivi e film dall'Italia alla Scandinavia

26 milioni di abitanti che, andando al cinema un paio di volte l'anno, ovvero più della media del Continente, creano un mercato di 50 milioni di biglietti che sono venduti ad oltre 10 euro, un prezzo decisamente più elevato rispetto all'insieme delle nazioni europee: queste le cifre chiave dei tre paesi della Penisola Scandinava a cui si aggiunge, come di consuetudine, la Danimarca. Quali sono stati in questi territori le produzioni italiane più viste nel 2019?

Per quanto riguarda i contenuti aggiuntivi, sebbene i mercati del Nord siano caratterizzati da una forte presenza delle opere del Metropolitan e dei balletti del Bolshoi, non sono mancate produzioni "made in Italy". In Svezia, per esempio, nel 2019 è uscito "Tintoretto. Un ribelle a Venezia", in Norvegia è stato distribuito "La musica del silenzio" che, basato sul romanzo scritto dal tenore Andrea Bocelli e liberamente ispirato alla sua vita, si è piazzato al decimo posto nella classifica dei titoli più visti. In Finlandia invece è stato proposto "Il Volo at Matera". Nel 2020 sono annunciati - per il pubblico finlandese - produzioni scaligere, come "Attila" e "Andrea Chénier", nonché "Il Trovatore" dall'Arena di Verona. Ancora dalla Scala è attesa in Danimarca la "Tosca" interpretata da Anna Netrebko.

Venendo ai film, vediamo che anche nell'anno appena trascorso in testa alle classifiche è nuovamente comparsa ovunque una coproduzione: se infatti nel 2018 a far la parte del leone era stato "Call me by your name", film a firma italiana, ma forte di una struttura produttiva e distributiva a dimensione internazionale, nel 2019 si tratta di "Todos lo saben - Everybody knows", coprodotto da Francia, Spagna e Italia. Il dramma di Asghar Fahradi, uscito in Scandinavia nel primo trimestre dell'anno, ha raggiunto 20.000 spettatori in Finlandia, dove è stato distribuito da Finnkino, mentre 20.000 in Svezia, 16.000 in Danimarca e 7.000 in Norvegia - territori coperti da Scanbox. Per quanto riguarda le altre posizioni della top ten, la Finlandia e gli altri tre mercati mostrano caratteristiche piuttosto diverse. Il pubblico finnico ha rivelato anche nel 2019 una certa propensione per l'horror "classico", ed in particolare per Dario Argento, grazie al distributore Cinema Mondo che ha riportato sul grande schermo "Phenomena" (del 1985), "Suspiria" (1977) - che era già uscito lo scorso anno sulla scia del film di Guadagnino -, "Tenebre" (1982) e "Profondo rosso" (1975), rispettivamente al secondo, quarto, quinto e settimo posto. Gli altri tre mercati hanno in comune diversi titoli, come per esempio "Lazzaro Felice". Distribuito in Norvegia da Arthaus e in Danimarca da Camera, la società che gestisce il Grand Teatret, storico punto di riferimento per il cinema di qualità a Copenaghen e promotore della rassegna "Cinema made in Italy", questo film ha guadagnato in entrambi i paesi il secondo posto, rispettivamente con 7.000 e 4.000 presenze. Similmente la commedia di Falaschi "Quanto basta" in territorio norvegese si è collocata alle spalle del film della Rohrwacher, con oltre 5.000 spettatori, e in quello danese al quarto posto, con poco meno di 3.000 biglietti. Qui si è piazzato dopo "A casa tutti bene", che ha totalizzato 3.500 presenze, un risultato decisamente più lusinghiero di quello ottenuto in territorio norvegese, dove si trova in diciassettesima posizione. Che i mercati scandinavi non rispondano in egual modo allo stesso film lo mostra anche il risultato di "Loro", decisamente più positivo in Norvegia e Danimarca (in entrambi i paesi al quarto posto con oltre 2.000 presenze) che in Svezia. Sorte analoga - a parti invertite - per "Dogman", che è arrivato secondo in Svezia con 6.000 presenze, quinto in Danimarca e quattordicesimo in Norvegia, e per "Bangla", quinto in Norvegia e invece nelle ultime posizioni in Svezia. Tutta norvegese è invece l'affermazione de "La paranza dei bambini", che ha guadagnato il sesto posto con circa 1.500 biglietti.

Si è già detto dell'interesse per i film del repertorio italiano più classico parlando della Finlandia: questo non è tuttavia un caso isolato. "Nuovo Cinema Paradiso", infatti, è settimo in classifica in Norvegia, oltreché ottavo in Finlandia. E ancora in Norvegia sono usciti pure "Phenomena", di Dario Argento, e "Cesare deve morire", che aveva ottenuto l'Orso d'oro del 2012.

Infine è interessante notare come vengano tradotti i titoli dei film italiani in Scandinavia: "A casa tutti bene" è diventato "Min italienske familie", "Quanto basta" è "Smaken, cioè sapore, av Toscana" in Norvegia e "Smagen af Toscana" in Danimarca. Il riferimento ad una delle regioni più amate dai popoli nordici torna nel titolo "Le meraviglie" reso con "Miraklene i Toscana". Insomma, si cerca di collegare il film a esperienze che il pubblico vuole ritrovare o a conoscenze, talora stereotipate, sull'Italia e sugli Italiani. E così il poco decifrabile "Loro" è diventato un molto più trasparente ed internazionalmente riconoscibile "Silvio og de andre", mentre "La paranza dei bambini" si chiama in Norvegia "Camorraens barn". Non è necessario essere dei fini linguisti per coglierne il senso!

Questo testo si basa su un articolo pubblicato sul numero di Berlino di Cinema & Video Int'l, media partner di MEDIA Salles

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