"EN PLEIN AIR": CINEMA ALL'ARIA APERTA PER CONTRASTARE IL VIRUS
di Angelica Riva

La pandemia di Covid-19 ha sconvolto l’industria del cinema come mai prima d’ora: dalla primavera del 2020 si è passati da lockdown generali a graduali riaperture con l’obbligo di mantenere il distanziamento per poi tornare a nuove strette - più localizzate - a tutela della salute pubblica. Una delle prime risposte all’impossibilità di proiettare al chiuso è stata la riproposizione del drive in. E se allora nel futuro del cinema ci fosse la prospettiva di far rivivere alle generazioni di oggi e di domani un po’ di quella atmosfera che tanto ha fatto sognare gli spettatori di "Grease”, attualizzando l’American style degli anni ’50?
Per quanto riguarda l’Italia, questa tradizione alla John Travolta e Olivia Newton-John non ha in realtà mai del tutto abbandonato il Paese, come emerge dall’analisi svolta da MEDIA Salles.

Questa panoramica non può iniziare senza rendere omaggio al pioniere dei drive in d’Italia: il Metro Drive in di Casal Palocco a Roma. Progettato dall'Architetto Eugenio Galdieri, allievo di Pier Luigi Nervi, fu inaugurato nel 1957 e rimase funzionale fino agli anni ’80, ma ancora nel 2015 vi fu organizzata una proiezione speciale.

Strutture che offrono una programmazione con una certa continuità sono quelle della Campania: il Garden Movie di Caserta e il Drive in Pozzuoli, che sembra aver resistito anche alla seconda ondata di chiusure garantendo una programmazione con orari ridotti e rispetto del coprifuoco.

Dall’estate del 2020, la necessità ha portato gli Italiani ad apprezzare il ritorno in tendenza del leggendario drive in. In questo tipo di strutture sono state proiettate perlopiù pellicole che hanno segnato la storia del cinema, nell’attesa che le nuove produzioni potessero abbandonare lo streaming su piccolo schermo e uscire nelle sale cinematografiche. Primo fra tutti - e famoso in Europa per possedere il maxischermo fisso più grande (ben 250 metri quadrati) - è il Drive in cinema Paolo Ferrari di Ostia Lido. Ma ci sono anche lo Starlight Drive in di Pontedera, in provincia di Pisa, e, per il pubblico di Roma, il Sunset Drive in negli studi di Cinecittà e il Drive in Cassia.

Tra i grandi spazi del Bel Paese che sono stati adibiti a veri e propri cinema all’aperto dove poter vedere i film dal sedile della propria auto spicca nel Nord Italia, nella regione del Veneto, il parcheggio dell’ex ospedale di Marostica che, per dieci serate, dall’8 al 17 agosto 2020, ha offerto la possibilità di gustare sul grande schermo capolavori del passato più o meno lontano, per un’esperienza di gusto "vintage”.

Anche Milano non ha voluto rimanere indietro, non solo per quanto riguarda l’esperienza del drive in, ma quella del cinema all’aperto in generale. Infatti nel capoluogo lombardo sono stati allestiti grandi schermi, ad esempio vicino al Parco Nord così come all’Idroscalo, che hanno funzionato per tutti i weekend fino alla fine del periodo estivo. Quest’ultimo allestimento è stata un’iniziativa del Cinema Bianchini, in collaborazione con Infinity TV, con l’obiettivo di consentire la fruizione di cinema nella modalità drive.in. Questo approccio si è posto in continuità con la strategia del Bianchini che, già dal 2017, si occupa di promuovere e far rivivere i grandi successi del passato in location uniche ed inaspettate, come sui tetti di Milano, a bordo di un battello sulla Darsena o sulle piste ghiacciate.

Le iniziative che mirano a rinverdire i fasti dei drive in non finiscono qui. La Regione Lombardia ha annunciato il progetto pilota per trasformare il parcheggio del Vittoriale di Gabriele D’Annunzio, sul Lago di Garda, in un cinema contenente fino a 60 posti auto per un centinaio di spettatori. Il suono, grazie alla tecnologia Silentdisco, sarà udibile direttamente in cuffia.

Oltre ai drive in, altre iniziative hanno consentire nel periodo estivo la visione di film all’aperto, in condizioni di sicurezza. Tra queste figura "Piccoli Cinema Paradiso”, frutto dell’esperienza di #iorestoacasaproduction: sul litorale romano, nella bella spiaggia di dune di Capocotta, - grazie alla collaborazione dei gestori di cinque chioschi - i villeggianti si sono trasformati in spettatori partecipando ad una rassegna cinematografica condivisa, per la quale hanno potuto indicare, con un sondaggio online, i film da proiettare. Elemento chiave di questa iniziativa sperimentale è stato lo schermo gonfiabile, che in tempo di pandemia si è rivelato un prezioso alleato per le proiezioni all’aria aperta, praticamente in tutto il mondo.

Basta infatti guardare il sito web di "Airscreen”, la società tedesca specializzata nella produzione e distribuzione di schermi gonfiabili, per rendersi conto della straordinaria diffusione di questo tipo di attrezzatura, che ha raggiunto oltre centoventi paesi. Inizialmente adoperato per la realizzazione di eventi all’aperto, come concerti o festival di cinema, in parchi, centri cittadini, campus universitari, stadi, spiagge o luoghi di eccezionale interesse paesaggistico che non ammetterebbero strutture fisse, lo schermo gonfiabile ha rappresentato - e rappresenta - durante questa lunga pandemia una pronta risorsa per gli esercenti cinematografici in cerca di soluzioni rapidamente realizzabili, come i drive in o le proiezioni all’aperto.

E, visto che le attività all’aperto sia piacciono alle istituzioni pubbliche che dettano le condizioni per il ritorno ad una vita "più normale” sia rassicurano il pubblico, non è detto che i nuovi modi di fruire delle proiezioni sul grande schermo non siano destinati a durare anche oltre l’emergenza.


<<