Un cinema tutto per sé (o quasi), per vedere un film o per giocare sul grande schermo
di Angelica Riva

Che le fasi di crisi stimolino la creatività non è certo cosa nuova. Nel mondo del cinema, idee innovative, magari ancora poco diffuse, sono state sviluppate proprio durante la pandemia per adattare alla nuova situazione le strategie degli esercenti cinematografici e combinarle con le esigenze del pubblico.

Si è assistito per esempio al fiorire delle possibilità di affittare, per se stessi e per il proprio nucleo familiare, un’intera sala cinematografica per assistere alla proiezione di un film scelto in un’ampia rosa di titoli. Questa si è rilevata un’iniziativa che ha permesso a diversi cinema - piccoli e grandi - di reagire al lockdown e agli stop delle produzioni mondiali, garantendo agli spettatori affezionati l’esperienza della visione su grande schermo.

Tra i casi presentati da Celluloid Junkie, che ha delineato un’estesa panoramica internazionale, spicca quello di Svenska Bio. Per rispettare i limiti all’assembramento e far fronte alla mancanza di nuove uscite cinematografiche, la catena svedese ha promosso sui propri social media e sul sito ufficiale l’offerta di affitto delle sue sale, per la fruizione di grandi film vincitori di premi Oscar (come “Parasite” e “1917”), di magici cartoni animati (come “Onwards” e “Frozen 2”) e di produzioni svedesi. Il costo è di circa 95 euro per 8 persone. Si possono inoltre noleggiare le sale per il gaming per la durata minima di due ore. Spettatori e giocatori possono inoltre consumare cibo e bevande fornite dal cinema stesso.

Sempre in Svezia, precisamente nella capitale Stoccolma, il Bio Capitol ha ugualmente offerto la possibilità di cenare durante la proiezione di un film nelle sale, adeguatamente sanificate e ventilate.


Rimanendo all’interno dei confini europei, fra i più duramente colpiti nelle prime fasi della pandemia, questa spinta all’innovazione e soprattutto al cinema on-demand è stata condivisa da diversi esercenti.

Si va dalla catena londinese Everyman al circuito irlandese Movies@Cinemas dove il prezzo dell’affitto della sala, sia per la visione di un film sia per il gaming, variava da 175 euro (di giorno) a 250 euro (la sera).

Tuttavia, a causa del prolungamento del lockdown, quest’attività non è più stata possibile e la società irlandese ha allora adibito le sale a classi dedicate agli studenti delle scuole della zona. Un’idea simile è stata adottata dai cinema The Space in Italia, i quali hanno organizzato nelle proprie sale delle classi virtuali per gli studenti delle Università di Parma e Firenze, con il proposito di valorizzare in futuro questa esperienza per organizzare conferenze ed incontri a distanza. Un approccio analogo è stato scelto anche dalla catena francese MK2, finalizzato soprattutto all’organizzazione di eventi culturali.

Un’altra novità nell’utilizzo è venuta dalla catena Odeon. In Scozia, infatti, a Edimburgo, le cause giudiziarie rimaste arretrate sono state svolte in diretta streaming da cinque grandi schermi, cosa che ha permesso alle parti di assistere al processo in sicurezza e con le distanze previste dalla legge.

(https://youtu.be/ewrNZr0bfO0)

Tornando in Italia, colpisce il caso del centro commerciale Move In di Cerro Maggiore, a circa venti chilometri da Milano, che include un multisala della catena The Space: nella zona della biglietteria è operativa, dall’inizio del mese di marzo, una struttura vaccinale.

La tendenza dell’affitto delle sale non è propria solo del Vecchio Continente. Anche negli USA, nuclei familiari o gruppi di amici hanno potuto noleggiare intere sale. AMC e Star Cinema Grill propongono opzioni di affitto da 99 a 175 dollari, mentre Alamo Drafthouse, nel Texas, chiede 150 dollari per 10 persone. Con altri 150 è possibile avere cibi e bevande.

Anche la Corea del Sud ha previsto un analogo tipo di offerta per non lasciare i cinema abbandonati. La catena CGV di Seul ha infatti lanciato la campagna “I watch alone”, consentendo la fruizione di contenuti cinematografici anche a singoli spettatori. D’altronde per l’Asia questa non rappresenta nemmeno una novità: in Cina tale “moda” si era affermata già prima dello scoppiare della terribile pandemia.

Sorge quindi spontaneo chiedersi se questa nuova tendenza del “cinema privato” sia destinata a diventare stabile nel futuro dei cinema. Celluloid Junkie si pronuncia positivamente al riguardo, in quanto il trend permetterebbe di creare profitti e il passaparola avverrebbe facilmente sui social networks. Vero è, però, che dare in affitto le sale riuscirebbe meglio ai grandi multiplex piuttosto che ai piccoli cinema, dal momento che essi dispongono di più sale da poter noleggiare contemporaneamente.
 

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