Cari lettori,

siamo di fronte a  una ripartenza difficile e che richiede cambiamenti.

Dal 2020 ci è arrivato, insieme alla pandemia da Covid-19, un risultato globale decisamente negativo nel settore cinematografico ed in particolare in quello delle sale.       

Alcuni mercati europei offrono indicazioni e spunti che possono risultare utili anche per affrontare il futuro:  più spazio e visibilità alle produzioni locali e nazionali, così come ai contenuti aggiuntivi. L'Italia, per esempio, ha visto una maggiore penetrazione del suo prodotto negli altri mercati.
Siamo a maggio 2021, in pratica in poche nazioni sono riprese le attività delle sale e non abbiamo quindi particolari nuove indicazioni, ma tutto sembra confermare che la tendenza per il 2021 sarà la medesima.

Ma è fuor di dubbio che lo scenario sia cambiato e quindi quello che dovremo affrontare è un periodo di transizione nel quale le regole del mercato cinematografico andranno a modificarsi sensibilmente.
La pandemia ha chiuso le sale cinematografiche ed ha aperto una strada veloce per le piattaforme dove sono usciti moltissimi film senza aspettare il passaggio sala. Al di là delle nostre problematiche commerciali è certo che in questi, numerosi, mesi la necessità di fornire prodotto a consumatori bloccati in casa è stata fortissima.

Io ritengo che nulla tornerà come prima. Come italiano sono molto preoccupato dell'ultimo decreto ministeriale che accorcia per il 2021 la finestra tra sale e piattaforme a 30 giorni e ciò proprio mentre dobbiamo affrontare tutte le difficoltà di una ripartenza con la pandemia in corso insieme ad obblighi penalizzanti per contenere i rischi sanitari.
Le windows, di fatto modificate in questi 15 mesi di pandemia, hanno già variato fortemente le consuetudini. Inoltre sempre più prodotti perdono la strada dell'uscita in sala per alimentare la "guerra" tra piattaforme, tra Netflix o Disney+ o Amazon Prime.

Le sale inevitabilmente devono trovare nuovi punti di equilibrio.
Sono convinto che l'esperienza sul grande schermo rimarrà un cardine per la valorizzazione dei film e che senza di essa si perderebbe un volano fondamentale per mantenere allo stesso livello "la settima arte".
Ma i rapporti tra esercenti e distributori devono e dovranno modificarsi sia nel terreno economico commerciale sia in quello delle modalità di programmazione e promozione al pubblico. Le vecchie regole commerciali non hanno più senso di continuare e dovremo affrontare come esercenti l'impegno di essere ancor più in sintonia con i nostri spettatori.

Paolo Protti
Presidente di MEDIA Salles


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