Molto + di un museo
di Virginia Fanin

M+ è uno dei più grandi musei di arte e cultura visiva moderna e contemporanea al mondo, situato nel quartiere culturale West Kowloon di Hong Kong.

Suhanya Raffell, la sua direttrice, spiega che la scelta del nome deriva dal fatto che, insieme, digitale, opere d’arte, tecnologia e oggetti fisici danno vita a qualcosa che è molto più di un museo.

L’edificio, disegnato da Herzog & de Meuron in collaborazione con TFP Farrells e Arup, ha le sembianze di una T rovesciata: la base, di 17.000 metri quadrati, è dedicata alle esposizioni, mentre la torre ospita uffici, il centro di ricerca, magazzini, ristoranti, bar, il Learning Hub e molto altro; in tutto contiamo 18 piani dedicati interamente all’arte.

L’M+ è composto da ben 33 gallerie, tre cinema da rispettivamente 40, 60 e 180 posti, la Mediateca, il Grand Stair, il centro di apprendimento e un roof garden affacciato sul Victoria Harbour, il quale invoglia a prendersi un momento tutto per sé per riflettere sull’esperienza artistica appena vissuta.
La facciata esterna è completamente ricoperta di LED per proiettare le immagini in movimento, permettendo così ai visitatori o ai passanti di pregustare una piccola parte delle numerose opere presenti all’interno.

Il Museo cerca di essere il più sostenibile possibile, seguendo lo schema di valutazione ambientale BEAM Plus, mentre durante tutto il processo di progettazione è stato adottato l'approccio ISBD (Integrated Sustainable Building Design).

All’interno del museo è sempre possibile visitare quattro collezioni permanenti:

  • M+ Collection unisce design, architettura, immagini in movimento e opere di arte visiva;
  • M+ Sigg è una delle collezioni di arte contemporanea cinese più ampie al mondo;
  • M+ Library Special Collection propone il materiale stampato come specifico strumento artistico;
  • M+ Collection Archives raccoglie importanti documenti dedicati ai processi creativi.

Mentre i tre cinema apriranno al pubblico nel corso del mese di giugno 2022, la Mediateca e il Grand Stair sono già operativi.
Vi starete chiedendo, come mi sono chiesta io prima di vedere le foto, che cosa si intende con “Grand Stair”?
È letteralmente una grande scalinata in legno dove i visitatori possono sedersi e godersi le opere in programmazione come video o immagini in movimento.

M+ si occupa anche di coinvolgere i visitatori di tutte le età attraverso il Learning Hub, dove è possibile assistere a conferenze, spettacoli, eventi pop-up e workshop.
L’M+ shop è perfetto per chi volesse portare a casa un ricordo dell’esperienza, essendo ricco di svariati tipi di souvenir: cancelleria, libri, abbigliamento, oggettistica per la casa ed ecosostenibile come borracce o borse per la spesa in tela.

Il Museo offre diverse possibilità di ristorazione per tutti i gusti e tutte le tasche: Mosu Hong Kong è caratterizzato da una cucina coreana, ADD+ più che un pasto propone una vera e propria esperienza, mentre per un pasto veloce, ma con una vena artistica, c’è CURATOR Creative Café dove i clienti possono trasformare il loro latte o tè in un coloratissimo disegno grazie alla stampante per latte, infine, per i membri e clienti M+, è possibile usufruire dell’M+ lounge.

Il museo è stato in grado di creare un legame molto forte con la comunità locale già durante la costruzione dell’edificio, e anche durante le restrizioni della pandemia, grazie al digitale.
M+ è molto attivo e interattivo sui social, soprattutto su Instagram, dove pubblica molto spesso sondaggi, informazioni sugli eventi futuri, videointerviste con artisti, opere e curiosi aneddoti.

Sul sito ufficiale, invece, è possibile sfogliare gratuitamente il magazine online e la sezione dedicata alle collezioni dove l’utente può cercare tra migliaia di opere d’arte e sentirsi quasi come all’interno dell’M+ direttamente dal divano di casa.
A proposito di “direttamente da casa”, il Museo rimane chiuso in questo periodo a causa di nuove restrizioni covid, ma gli interessati possono partecipare a tutti gli eventi, anche del Grand Stair, iscrivendosi ai webinar dedicati.

Per concludere, è importante sottolineare che tra le oltre 6.000 opere d’arte esposte al museo, la maggior parte sono asiatiche e quelle create da artisti provenienti da altri continenti sono in un modo o nell’altro correlate sempre all’Asia.
Questo perché - come spiega Raffell - “Non voglio che M+ diventi la nota a piè di pagina di qualcun altro. Noi vogliamo essere la storia principale e racconteremo questa storia dal nostro paese”.

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