Tutti diversi, tutti digitali
a cura di Elisabetta Brunella

Questa rubrica ospita ritratti di cinema d’Europa e del resto del mondo assai diversi tra loro, ma accomunati dal fatto di aver adottato la proiezione digitale.

Paese
Nome
del cinema
Città
Società
Numero di proiettori digitali
Marca del proiettore
digitale

Risoluzione
Server
N. di schermi 3D
  Fornitore di tecnologia 3D
UK
Electric Cinema Theatre
Londra
Electric Cinema Theatre
1
Christie
2K
Dolby
1
XpanD


Electric Cinema

Metti Londra, un sabato pomeriggio e una classica destinazione per turisti: Portobello Road. Come è facile prevedere, metti anche la pioggia che, dopo un po’, scoraggia perfino i più assidui frequentatori di mercatini e negozietti. E allora perché non lasciarsi attirare dall’insegna blu e dall’elegante facciata classicheggiante dell’Electric? Peraltro lo dicono anche le guide più titolate e i siti più importanti, da visitlondon.com a yelp.co.uk, che questo cinema – uno schermo, cent’anni a febbraio 2011, 102 posti – è meta per turisti di tutti i continenti e vero “must” della capitale britannica.
A cominciare dall’involucro: un edificio Regency con sobri stucchi e dorature, nato per essere un cinema – cosa che lo rende il più antico “purpose-built” cinema sopravvissuto in Gran Bretagna, col pregio del grande fascino “d’antan” (non mancano nemmeno i secchi appesi alle pareti pieni di sabbia antincendio) e con lo svantaggio pratico dell’impossibilità di installare l’aria condizionata. Ma la cosa più interessante è la formula scelta dall’ultimo proprietario per dare nuova vita a un cinema che aveva patito la crisi degli anni ’80 e che si colloca agli antipodi del modello multiplex: un luogo esclusivo per una fruizione cinematografica all’insegna del lusso. Un lusso molto “British” che ricorda lo stile e l’atmosfera del “club”: le poltrone sono in cuoio bordeaux, confortevoli ma rigorose, accompagnate da un cubo poggiapiedi incernierato sulla moquette. Se si calcola che lo spettatore, dopo essersi sprofondato nella poltrona e aver allungato i piedi sul suddetto cubo, riesce ancora a collocare cappotto e borse dello shopping prima della successiva fila, si ha un altro elemento essenziale di questo lusso discreto: lo spazio.
Le poltrone sono intervallate da un tavolino in legno, “built in”, dotato di “wine cooler”. Accessorio indispensabile: il bar, collocato proprio nella sala, è un tratto distintivo dell’Electric che non solo propone una lista di etichette internazionali e superalcolici, ma vanta uno dei migliori barman della Capitale. La sua versione del Bellini è un best seller, soprattutto nei mesi estivi.
Bar, ma anche ristorante: l’Electric offre ai suoi clienti del cibo “vero”, cucinato nel ristorante adiacente. Mezz’ora prima della proiezione sfilano i camerieri con i piatti che vengono esposti sul banco del bar: la scelta va dal “sausage roll” o la selezione di formaggi della tradizione britannica a gusti più esotici, dal guacamole all’hummus. E se non bastano, niente paura: si lascia il numero della propria poltrona e un efficiente quanto discreto cameriere farà arrivare il piatto fumante a destinazione.
Se si pensa che tale leccornia è stata preparata dallo stesso staff che cucina per gli “happy few” dell’esclusivo Club Soho House – di cui l’Electric fa parte – si converrà che le 5 sterline sono tutto sommato spese bene.
È vero che se si aggiungono il prezzo del biglietto (dalle 12,50 alle 14,50 sterline) e un bicchiere di vino (4 sterline), la visita all’Electric non risulterà proprio economica, però si potrà sempre dire di essere stati in una “venue” speciale per tanti motivi. Non ultimo il fatto che, quando fu girato “Notthing Hill”, il cinema – allora non in funzione – fu affittato come spazio per il relax del cast.
Dopo aver goduto del pregio architettonico dell’edificio – tutelato dal Governo di Sua Maestà – e del pensiero di calpestare lo stesso suolo su cui hanno camminato Julia Roberts e Hugh Grant, lo spettatore si vedrà offrire uno dei film di maggior successo del momento.
John Nathan, che fa sia l’attore sia il direttore nel cinema – prova lampante del fatto che all’Electric amino uno staff creativo e originale – ci dice infatti: “La programmazione dell’Electric è attualmente orientata al “mainstream”, dopo una partenza più dedicata al cinema d’essai”. Da febbraio non manca nemmeno il proiettore digitale che ha come scopo principale la proiezione di film 3D. “Ma qui all’Electric abbiamo anche proposte più mirate – continua Nathan - il primo pomeriggio del sabato lo dedichiamo ai bambini, mentre la domenica ci sono le anteprime riservate ai membri della Soho House”.
In vista della celebrazione del Centenario dell’Electric sono iniziati i “Vintage screenings” con i titoli più significativi di un secolo di cinema, che comprendono anche proiezioni dell’epoca del muto accompagnate dall’orchestra.
Che la formula, sostenuta da una strategia di marketing oculata – sono 40.000 gli indirizzi nella mailing list dell’Electric – abbia successo, lo dimostrano le proiezioni col “tutto esaurito”.
Ammesso dunque che siate riusciti a conquistarvi l’ambita poltrona bordeaux e a sfuggire al pomeriggio piovoso, preparatevi a vedere un’altra delle meraviglie dell’Electric: lo schermo cinematografico grazie ad un efficiente congegno meccanico si dispiegherà davanti a voi facendo capolino dal sipario di velluto rosso. Seat back and relax!

La versione integrale di questo articolo è stata pubblicata nel “Giornale dello Spettacolo” n. 8, del 23 aprile 2010.

<<