Intervista a Jorgen Stensland (Film&Kino)

La Norvegia è il primo paese al mondo che sin dal 2011 abbia digitalizzato tutte le sue sale. Ne parliamo con Jorgen Stensland di Film & Kino, l’organizzazione che è stata il motore della conversione mettendo a punto una particolare versione del modello VPF che combina finanziamenti pubblici e investimenti privati.

Uno dei rischi della digitalizzazione è la diminuzione del numero di cinema, visto che alcuni potrebbero non essere in grado di sostenere i costi. Che cosa è successo in Norvegia?

Il numero di cinema è rimasto pressoché lo stesso rispetto a prima della digitalizzazione. Alcune sale hanno chiuso ed alcuni nuovi cinema, e soprattutto nuovi schermi, sono stati progettati. Probabilmente si parla di circa 30 nuovi schermi in pochi anni.

Quali sono stati gli effetti dell’introduzione delle nuove tecnologie di proiezione sul numero di spettatori?

Si è riscontrata una grande crescita degli spettatori nei piccoli cinema. Le sale minori hanno avuto un incremento nelle presenze del 50% tra il 2010 e il 2011. La categoria immediatamente successiva ha beneficiato di una crescita del 30%. I cinema di maggiori dimensioni non hanno registrato una crescita: dispongono già dei contenuti che vogliono.

Per quanto riguarda l’offerta, si sono notati cambiamenti?

Il numero di spettatori nel primo giorno e nella prima settimana di programmazione, nei cinema più piccoli, è passato dal 6% del 2010 al 39% del 2011. La crescita percentuale per i maggiori gruppi invece è da 22% nel 2010 a 66% nel 2011.

Questo ha avuto un impatto sulle teniture?

Si è registrato un più rapido cambiamento di programmazione nei cinema. I film vengono proiettati per un periodo di tempo più breve.

C’è stata una variazione totale nel numero di film distribuiti?

Il numero delle nuove uscite è relativamente stabile, un poco più alto nel 2011 rispetto al 2010. Questo soprattutto a causa di un’alta percentuale di “prodotti locali” (film norvegesi). Il numero totale di film in distribuzione è calato. Il motivo è che i film più vecchi, che non sono in formato digitale, sono stati esclusi dalla circolazione. Tali film rappresentano meno dell’1% del repertorio totale. Per i nuovi film il numero è rimasto uguale..

E per quanto riguarda la provenienza?

La percentuale dei film americani scende leggermente, mentre quella dei film norvegesi ed europei in qualche misura cresce.
Si registra una maggiore attività nei cinema: più sale proiettano i film e notiamo un 10% di proiezioni in più confrontando il 2011 con il 2010.
Ci sono più spettacoli per film, ma teniture più brevi..
Abbiamo avuto più proiezioni nei cinema più piccoli (incremento fino al 25%), mentre poco è cambiato per i complessi maggiori.

Si sono rilevate differenze nelle quote di mercato per nazionalità dei film?

Nelle presenze totali i film americani hanno subito un leggero calo, ma i grandi titoli di Hollywood mantengono una posizione dominante. Sono i film americani minori che hanno perso spettatori.

Una delle attese nei confronti della digitalizzazione era che i film a budget più ridotto avessero più possibilità. Ci sono già riscontri in questo campo?

I film d’essai sono stati proiettati in un numero maggiore di cinema nel 2011 rispetto al 2010: hanno totalizzato più proiezioni e un maggior numero di spettatori. Le presenze maggiori si sono registrate soprattutto nei complessi medio-grandi, ma il quadro è all’incirca lo stesso rispetto a prima della digitalizzazione.

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