Francia

Digitalizzazione totale entro la fine del 2012

Con 3.656 schermi digitali attivi al 1° gennaio 2012, la Francia ha ormai convertito due terzi dei suoi schermi alla nuova tecnologia, contro solo un terzo all’inizio del 2011, quando i proiettori digitali in Francia erano 1.885.
In termini di schermi digitali, la Francia si conferma nel 2012 il primo mercato in Europa.
La percentuale rispetto al totale europeo è inoltre cresciuta, arrivando a quota 19,7%, rispetto al 1° gennaio 2011 (18,2%) del totale europeo.
L’obiettivo per il 2012 è però la digitalizzazione totale dell’intero parco sale francese (5.464 schermi), come dichiarava in un intervista per La Tribune Éric Garandeau, Presidente del CNC, già il 12 gennaio, commentando i nuovi dati sulla transizione.
L’incremento degli schermi digitali in Francia è dovuto anche al successo dello schema di supporto pubblico, unico in Europa, basato su un intervento legislativo (votato a settembre 2010) che obbliga i distributori francesi a versare una quota per contribuire alle spese di conversione affrontate dagli esercenti.

 

 

Percentuale degli schermi digitali nei vari paesi
rispetto al totale degli schermi digitali in Europa
(al 1° gennaio 2012)

 

 

Finanziamenti per la digitalizzazione dei contenuti cinematografici. Ottenuto il riconoscimento dalla Commissione Europea

La Commissione europea ha stabilito che il sostegno francese alla digitalizzazione delle opere cinematografiche storiche è compatibile con le norme comunitarie sugli aiuti di stato, contribuendo anche alla promozione della cultura.
Joaquín Almunia,Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario responsabile della Concorrenza, ha dato il suo appoggio “all’utilizzo della tecnologia digitale per la conservazione delle vecchie pellicole per le generazioni future, poiché sono convinto che questa iniziativa contribuirà a promuovere la ricchezza del patrimonio cinematografico europeo”.
Il progetto, che ha lo scopo di rendere il patrimonio cinematografico europeo disponibile ad un pubblico il più possibile ampio grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, sosterrà il restauro e la conservazione di opere di particolare interesse culturale. Beneficeranno dell’iniziativa lungometraggi e cortometraggi prodotti fino al 1999, insieme a storici film muti.
L’entità degli aiuti – che ammontano in totale a 400 milioni di euro in sei anni – sarà stabilita caso per caso, con un’attenzione particolare alle opere con prospettive commerciali incerte.
In un secondo momento, i proprietari di cataloghi di film saranno invitati a mettere a disposizione del pubblico le opere digitalizzate.
Chi otterrà la sovvenzione avrà piena libertà di scegliere la società che si occuperà tecnicamente del restauro e della digitalizzazione, indipendentemente dalla loro appartenenza o meno ad un paese membro dell’Unione Europea

 

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