THE EUROPEAN CINEMA CHARTS
 

Frequency per capita and top films 2018 in Europe

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© copyright MEDIA Salles, pubblicato il 9 Feb 2019

I film nazionali anche nel 2018 giocano un ruolo fondamentale per la frequentazione delle sale

Il 6 febbraio MEDIA Salles ha reso noto quanti spettatori hanno frequentato nel 2018 le sale europee. Come probabilmente ricorderete, i 36 paesi di cui MEDIA Salles ha pubblicato le statistiche mostrano complessivamente - dopo un 2017 decisamente positivo - un decremento del 3,9%. Il calo non ha però interessato tutti i paesi: risultati positivi o addirittura da record in vari territori, anche dalle caratteristiche assai diverse. Se da un lato è noto agli addetti del settore che il consumo di cinema sul grande schermo è ciclicamente soggetto a quel tipo di cali che gli Inglesi definiscono "un colpo di singhiozzo", lasciandone intendere la loro sporadicità, dall'altro non ci si può esimere dall'indagare i fattori che hanno influito sul calo o, viceversa, sull'aumento degli spettatori. E anche se - con dati ancora non del tutto completi o definitivi - questa indagine può risultare prematura, si possono già individuare sia fattori esterni al settore sia altri più specifici. Tra i primi rientra sicuramente il clima: l'arrivo anticipato e/o la persistenza nei mesi estivi di bel tempo e temperature elevate, anche nel Nord Europa, ha sicuramente orientato l'impiego del tempo libero verso attività all'aria aperta. Ugualmente la concomitanza dei Mondiali di Calcio può aver negativamente influito sulla propensione ad andare al cinema. Anche fenomeni sociali o politici possono influenzare il consumo di cinema: non sembra casuale, per esempio, che le sale parigine, nei sei sabati di protesta dei gilet gialli alla fine del 2018, abbiano registrato presenze meno numerose rispetto all'anno precedente.  Dall'altro lato, già in questa prima fase dell'analisi emerge, ancora una volta, come l'offerta di film nazionali dal forte richiamo popolare abbia avuto un effetto positivo sulla frequentazione delle sale. Tra i paesi che hanno chiuso il 2018 col segno positivo, compare per esempio la Danimarca, che dopo due anni negativi, cresce del +4%: qui un film nazionale si è collocato al primo posto in assoluto per presenze, aggiudicandosi il 5,9% dei biglietti venduti. Non solo, ma altri 5 titoli danesi si sono collocati tra i top 20. Un'analoga situazione si è verificata in Norvegia, che anch'essa recupera spettatori (+3%) dopo un 2017 negativo.  Qui il miglior film nazionale per presenze ha portato a casa il 4,9% dei biglietti collocandosi al secondo posto nella classifica generale. Pure innquesto territorio i film nazionali hanno fatto un buon gioco di squadra: in totale - tra i top 20 - ce ne sono 5. In Islanda (+ 5,2%) il primo film nazionale per presenze ha conquistato il 3,7% delle presenze, piazzandosi al quarto posto nella top 20, in cui compaiono altri 3 titoli nazionali. Se ci spostiamo nell'Europa Centro-Orientale, non possiamo non notare in Polonia (+5,3% e una cifra record di spettatori che sfiorano i 60 milioni) l'eccezionale risultato di Kler, primo film in assoluto con una quota di spettatori pari all'8,7%. E nella top 10 i film nazionali sono ben 4! Ancora meglio ha fatto, nella Repubblica Serba, che cresce del 7,9%, Juzni Vetar (South Wind) che si aggiudica il 13,5% dei biglietti venduti. Nei Paesi Baltici il 2018 è stata un'annata eccezionalmente positiva per la Lituania (+6,3%) e per l'Estonia (+3,4%). In entrambi i casi il titolo più visto in assoluto è stato un film nazionale: quello lituano ha ottenuto il 5,6% delle presenze, quello estone il 4%. E ugualmente nei due territori, tra i top 10, quattro film sono nazionali.
E se la Turchia, che pur termina il 2018 col segno meno, limita il calo all'1,1%, il merito va forse anche a Muslum, il film nazionale che, totalizzando oltre 6 milioni di spettatori, conta per il 9% dei biglietti venduti e si colloca in cima alla classifica dei film più visti.
Sembra dunque confermata l'importanza di un insieme di film nazionali per richiamare nelle sale anche segmenti di pubblico diversi rispetto ai fan dei blockbuster.