An initiative of the EU MEDIA Programme with the support of the Italian Government
Since 1992 MEDIA Salles has been promoting the European cinema and its circulation at theatrical level
Esergues published in the "European Cinema Yearbook" from 1997 to 2009

Esergue 2009:

"Per chi ha in uggia la casa inospitale, il rifugio preferito nelle serate fredde è sempre il cinema. La passione di Marcovaldo erano i film a colori, sullo schermo grande che permette d'abbracciare i più vasti orizzonti: praterie, montagne rocciose, foreste equatoriali, isole dove si vive coronati di fiori".

Italo Calvino, "Marcovaldo"
© Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2002

Esergue 2008:

“C’est vraiment une invention épatante, le cinématographe!!!”

Raymond Queneau, “Les œuvres complètes de Sally Mara”, L’Imaginaire – Gallimard,   Mesnil-sur-l’Estrée, France, 2003 
© Éditions GALLIMARD

Esergue 2007:

"A proposito del cinema Mezzano: era l'unico cinema, nella storia dell'umanità, a carattere democratico, vale a dire che gli spettatori, se non gradivano il film in programma, potevano, urlando e schiamazzando, interrompere la proiezione. Il signor Mezzano aveva delle pellicole di riserva che sapeva essere di alto gradimento, i western di Tom Mix e, chissà perché, La Vedova Allegra di Lubitsch. La pronta sostituzione del film in programma con uno di questi riportava la calma in sala. Così per tre o quattro volte vidi appunto La Vedova Allegra: fu - ma lo capii dopo - la mia migliore scuola di spettacolo".

Andrea Camilleri, "il gioco della mosca", © Sellerio Editore Palermo, 1997

Esergue 2006:

“Et, disait Joseph de ce phono, «quand on n’a pas de femmes, pas de cinéma, quand on n’a rien du tout, on s’emmerde un peu moins avec un phono» ”.

Marguerite Duras, “Un barrage contre le Pacifique”, © Éditions Gallimard, 1950.

 


Esergue 2005:

“Nel cinema ci sono due cose importanti: lo schermo e le sedie. Vanno riempiti entrambi”.

Roberto Benigni

 

Esergue 2004:

“Quand j’avais six ans
La première fois
Que papa m’emm’na au cinéma
Moi je trouvais ça
Plus palpitant que n’importe quoi”.

Boris Vian, “Cinématographe”, © Warner Chappell Music France, 1954.

 


Esergue 2003:

“Ero pronto a cedere a ogni tentazione e nel buio dei tre cinematografi, di cui sapevo ogni segreto, provavo emozioni che i grandi stadi e i piccoli schermi del futuro non potranno eguagliare”.

Luigi Pintor, “Servabo: memoria di fine secolo”, © Bollati Boringhieri Editore, Torino, 1991.

 


Esergue 2002:

Außerdem geht sie gern ins Kino, “um in Ruhe im Dunklen ein weinig zu weinen” (Zitat nach Marja van Doorn). Ein Film wie “Befreite Hände” z. B. näßt zwei ihrer Taschentücher so sehr, daß Marja irrtümlich annahm, Leni habe im Kino einen Schnupfen gefangen. Ein Film wie “Rasputin, der Dämon der Frauen”, läßt sie vollkommen kalt, auch “Der Choral von Leuthen” oder “Heißes Blut”. “Nach solchen Filmen” (Marja van Doorn) “waren ihre Taschentücher nicht nur nicht naß, sie wirkten wie frisch gebügelt, so trocken waren sie.” “Das Mädchen von Fanö” hinwiederum entlockt ihr Tränen, nicht ganz so viel “Befreite Hände”.

Heinrich Böll, "Gruppenbild mit Dame", © Verlag Kiepenheuer und Witsch, Köln, 1971, 1994.

 


Esergue 2001:

“The mother would fuss and want to know what movie they were going to and they’d be home because her daughter was a nice girl who needed a good night’s sleep to keep that glow in her complexion for church tomorrow morning. At the movies they held hands and if the boy was lucky he might get a kiss and accidentally touch her breast. If that happened she’d give him a sharp look and that meant the body was being reserved for the honeymoon. After the movie they’d have hamburgers and milk shakes at the soda fountain with all the other high school kids, the boys in crew cuts and the girls in skirts and bobby sox”.

Frank McCourt, “’Tis, A Memoir”, © Frank McCourt, A Touchstone Book, 1999.

 


Esergue 2000:

“Io comunque continuo a andare al cinema. L’incontro eccezionale tra lo spettatore e una visione filmata può prodursi sempre, per merito dell’arte oppure del caso”.

Italo Calvino, “La strada di San Giovanni”, © Palomar Srl and Arnoldo Mondadori Editore, 1990

 


Esergue 1999:

“Uscivi dal cine, d’inverno, sbattendo gli occhi alla luce rinnovellata, se avevi trovato le maledette tre o quattro gambe, o prestate da un amico improvvisamente munifico, perché il maledetto film lo dovevi vedere, vacca, o di cosa avresti fabuleggiato nei giorni che ti attendevano…?”.

Francesco Guccini, “Vacca d’un cane”, © Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1993.

 


Esergue 1998:

“Buongiorno principessa! Stanotte t’ho sognata tutta la notte! S’andava al cinema, te c’avevi quel “tailleurino” rosa che mi piace tanto! Non penso che a te principessa, penso sempre a te e ora…”.

Roberto Benigni, “La vita è bella”

 


Esergue 1997:

“Al cinematografo” il Foppa disse “vedi i cinesi come in Cina”. “Davvero?” disse Scipione. “È più nutritivo del pane anche il cinematografo?”. “Cero che lo è” il Foppa disse. “Tra pane e cinematografo io sceglierei sempre il cinematografo”.

Elio Vittorini, “Uomini e no”


NOTE: Esergues were note included in the Yearbook’s editions before 1997.


Esergue of the “White Book of the European Exhibition Industry”, 1994

“Je vais pouvoir m’occuper de choses sérieuses, comme dirait Piotr, maintenant que la guerre est finie. Je me demande quel genre de choses sérieuses je vais faire. Piotr avait dit: ‘Reconstruire mon usine, aller au cinéma, faire des enfants’”.

Jorge Semprun, “Le grand voyage”