Relazione di Massimo Fichera
 
ATELIER 2
 
Il secondo atelier ha potuto dedicare al tema L’impatto dell’evoluzione tecnologica sulla struttura dell’offerta di programmi una limitata quantità di tempo e si è quindi preferito limitarsi a cercare di costruire un indice delle articolazioni possibili del tema necessarie indicandone di ciascuna il carattere e le tendenze vettoriali e soprattutto cercando di metterle in interrelazione tra di loro. Il dibattito ha individuato come principali articolazioni del tema principale
 


Sulla tecnologia è stato rilevato come essa sia oggi pronta o almeno sulla strada per quella che è stata definita la interoperatività tra i diversi mezzi. Interoperativita di cui sono strumento principale:
 


Più complesso resta il problema dell’interoperatività tra gli operatori che fa passare il problema sul terreno delle modalità del consumo (esistono ancora due modi di consumare tra PC e TV) e delle opportunità di equilibrio generale del sistema. È questo il passaggio logico al secondo e terzo tema: Contenuti e Regole.
Sui contenuti larga è stata la convergenza nel giudicare inadeguata la loro evoluzione rispetto alle novità tecnologiche. Inadeguata in "verticale": non vi è sufficiente spinta per il mutamento all’interno dei singoli comparti, anche se in questa posizione dovrebbe spingere mutamento della concezione dei modi di fruizione della TV a cominciare dal palinsesto: il linguaggio della neo-TV e l’uso del telecomando sono ormai inscindibili e portano un’offerta dove generi tradizionali perdono specificità e coscienza.
Ma soprattutto l’inadeguatezza appare rilevante in senso "orizzontale"’: la creazione di prodotti specifici per la multimedialità. I prodotti multimediali oggi vanno approntati per un mercato dove non c’è più una Biancaneve (la tv generalista) e sette nanetti; ma dove la TV generalista - destinata peraltro a durare in eterno - avrà in un universo segnato da mille canali un ruolo ridimensionato, e si potrebbe dire che sarà una TV "tematizzata al generalismo del prodotto". Tutti nani quindi, o tutti giganti.
Questa nuova rete di distribuzione in ogni caso accanto al tradizionale prodotto tv, pur esso rinnovato e da rinnovare veicolerà centinaia di pacchetti multimediali compressi da Internet, indirizzate ai Personal Computer di un’utenza domestica ma anche commerciale e professionale. Si va quindi verso un’integrazione di prodotto e la creazione di una nuova domanda questo complesso rappresenterà appunto come suona il titolo dell’atelier la nuova struttura dell’offerta dei programmi in dotta dalle tecnologie. Ma, appunto non soltanto la giusta posizione di vecchia tv e nuova confezione dei dati per computer ma anche un prodotto nuovo e sincretico che serva vecchia e nuova domanda. Perché non cominciare a pensare a sperimentare le sue caratteristiche. Si potrebbe cominciare dagli archivi delle televisioni che rappresentano una straordinaria ricchezza il cui valore aumenta ogni giorno e che potrebbero rappresentare la base non solo dei canali memoria, divenuti un po’ stucchevoli, ma di un nuovo prodotto proveniente dall’uso creativo della post-produzione, così come potrebbero essere considerati elementi fondamentali per il nuovo prodotto specificamente intermediale. Trattando questo secondo tema nell’atelier si è anche accennato a due temi trasversali:


Nell’ultimo tema è stato il tentativo di rispondere a quale domanda: nel quadro di quali regole può avvenire questo sviluppo.
Ricordati i processi in parte ineludibili ma non privi di rischi delle progressive concentrazioni si a verticali che orizzontali e la necessita di sviluppare un sistema a piattaforme aperte è stato affermato da parte della maggioranza dei partecipanti all’atelier che forse non basta una regolazione "leggera" (relativa cioè agli accessi, alla non discriminazione ecc…) ed è stata piuttosto prospettata la necessità di una regolazione pesante "almeno per certi problemi" che senza soffocare il libero mercato tenda proprio a impedire che si creino condizioni di impedimento di distorsione al suo libero sviluppo attraverso concentrazioni naturali e distorsioni forzate del consumo. Purtroppo la mancanza di tempo ha impedito di approfondire questo delicatissimo tema che è rimasto appena accennato.