Dati generali
Produzione: | George Miller, Doug Mitchell, Bill Miller per A Kennedy Miller Film |
soggetto:
s: |
basato sul libro di Dick King Smith
George Miller, Chris Noonan |
Sceneggiatura:
Direttore della fotografia: |
Roger Fors
Andrew Lesnie |
Musica originale:
Montaggio: |
Nigel Westlake
Marcus D'Arcy, Jay Friedkim |
Interpreti: | Miriam Margolyes (nonna Rosy)
Lola Bates-Campbell (nipotina) |
Sinopsi
Un piccolo maialino d'allevamento, subito
dopo essere stato separato dalla madre che -così come crede lui-
è partita verso un posto meraviglioso, viene esibito in fiera e
vinto da un allevatore competente, che lo porta alla sua fattoria. Qui
il maialino si appresta a passar la notte tutto solo, ma una femmina di
cane pastore decide di prendersi cura di lui e di tenerlo insieme ai suoi
cuccioli. Così Babe (la mamma lo chiamava con questo nome) fa conoscenza
con il nuovo ambiente e con tutti gli animali della fattoria. Il giorno
di Natale durante una gita solitaria al pascolo, scopre che alcuni ladri
di bestiame stanno rubando le pecore del suo padrone e corre ad avvertirlo.
Questi allora pensa che Babe lo potrà aiutare in futuro a guidare
le pecore insieme ai cani, e lo mette alla prova. Il piccolo maialino si
dimostra abilissimo perchè sa trattare le pecore con gentilezza
e queste gli obbediscono. Diventa quindi un ottimo maialino da pastore,
tanto che il padrone pensa di iscriverlo a una gara importante destinata
ai cani. Nal frattempo una delle pecore viene attaccata e uccisa da un
branco di cani selvatici, e la colpa ricade su Babe. Il padrone sta per
ucciderlo, ma scopre che non è stato lui; allora non solo lo risparmia,
ma lo fa partecipare alla gara. Babe vince fra l'incredulità generale
seguita poi da lunghe ovazioni. Fondamentale per la vittoria è l'aiuto
del cane pastore suo "patrigno", che è sempre stato geloso di lui,
ma che è rimasto infine conquistato dalla bontà e dalla tenerezza
del porcellino.
Analisi
della struttura
Il film è tratto dal libro omonimo
di Dick King Smith. Si tratta di un'opera che può molto utilmente
contribuire a quel discorso di convivenza che comincia già alla
scuola materna, su un piano di rapporti interpersonali all'interno del
gruppo di bambini, e prosegue, nell'arco della scuola dell'obbligo, allargandosi
ai rapporti sociali nell'ambito di comunità più vaste.
Il senso dell'opera è tutto compreso
nelle prime parole pronunciate dalla voce di commento: "Questa è
la storia di un cuore libero da pregiudizi che cambiò per sempre
la nostra valle". Il soggetto svolge il tema attraverso una vicenda nella
quale sono protagonisti gli animali della fattoria e la coppia di anziani
fattori che la governano.
La mdp si muove per lo più ad altezza
di animale e l'elaborazione a computer delle immagini consente di far parlare
le bestie in modo molto suggestivo.
Nonostante gli animali siano i protagonisti
del racconto, il mutamento interviene anche in virtù di una intima
comprensione reciproca fra bestia e uomo: "il fattore e Babe si guardarono
negli occhi ed ebbero la flebile consapevolezza di un comune destino".
Babe, nascendo porcellino, è destinato
ad ingrassare e morire molto presto, ma il caso muta gli eventi. Nella
fattoria conosce un mondo in apparenza molto bello, ma ben presto, tuttavia,
si scontra con i pregiudizi che tengono divise le varie specie animali.
C'è una specie di scala gerarchica fra di loro in cima alla quale
stanno le bestie che i padroni accolgono in casa (cani e gatti), seguono
le specie che svolgono per l'uomo una funzione che si ripete nel tempo
(gallo, cavallo e pecore), e alla base si collocano quelli utili semplicemente
come nutrimento per gli esseri umani (anatra e maiale). Fra le due classi
più elevate c'è una reciproca diffidenza e mancanza di stima
e chi sta più in alto comanda tutti per un diritto indiscutibile,
perchè "così vanno le cose".
Babe, l'ultimo, è colui che scardina
questo sistema. Poichè è un cucciolino bisognoso delle cure
materne si sceglie come mamma la cagna del fattore e la bestia accetta
di ricoprire tale ruolo. Questa maternità inconsueta colloca Babe
in una posizione diversa rispetto a quella di un qualsiasi maiale, nella
quale gode di alcuni privilegi, ma soffre per alcune proibizioni (non può
entrare in casa). Egli scopre gradualmente quali pregiudizi dividono gli
animali della fattoria e infine prende consapevolezza della sua identità,
aiutato in questo dalle bestie che condividono con lui la stessa posizione
nella scala gerarchica.
Babe rappresenta colui che non ha alcun pregiudizio
rispetto alle persone che lo circondano ed è quindi capace di trattare
tutti gentilmente allo stesso modo, perchè tutti hanno pari dignità.
Per questo Babe non sa comandare alle pecore ma sa chiedere e ottenere
la loro collaborazione. In sostanza chiede una risposta libera perchè
sa che la bestia che gli sta davanti può dargliela, non è
"stupida". Le pecore capiscono il suo animo e in un momento di personale
difficoltà per il maialino, quando deve imparare a fare il pastore,
gli indicano la strada: non adeguarti ai comportamenti altrui continua
ad essere te stesso.
Il film mostra come la generosità di
Babe conquisti gradualmente tutti gli animali ed infine anche il cane maschio,
duro e intransigente, si lasci cambiare dall'incontro col maialino e gli
riconosca a tutti gli effetti un diritto a succedergli.
La storia è suddivisa in blocchi narrativi
introdotti da una didascalia che contiene il titolo delle scene che seguiranno
(l'origine letteraria del film è pertanto chiara); un gruppetto
di topini inquadrati in un'iride altrettanto piccola fanno da coro, commentando
o cantando.
Le scene sono state registrate ina una zona
molto verde, a prati e boschi, dell'Australia. La vicenda si svolge per
lo più all'interno e intorno alla casa di campagna. La fotografia
e la scenografia costruiscono un luogo di fiaba. Quella che vediamo è
l'immagine molto pacificante della fattoria dei nostri sogni, quella che
costruiamo nel corso delle nostre letture d'infanzia.
Il linguaggio è molto chiaro e la recitazione
ha un ritmo adatto anche ai bambini più piccoli. Il film consente
di introdurre i bambini a delle semplici annotazioni tecniche.
Si può far loro osservere il grande
lavoro di montaggio che caratterizza tutte le scene e in modo molto particolare
quelle d'azione.
Si possono notare i vari modi utilizzati dal
regista per cambiare la scena: iridi che si chiudono, tendine trasversali,
tendine circolari.
E' molto bella la colonna sonora che comprende
noti brani di musica classica (fra gli altri di Saint Saens, Grieg, Bizet),
che accompagnano in modo immediato la rappresentazione scenica. Da ultimo
occorre segnalare l'uso di animali fabbricati dall'uomo e azionati elettronicamente
per le scene dove le bestie vengono in qualche modo ferite.
Elementi
per la discussione
A seconda dell'età dei bambini si possono
fare raffronti fra la vita degli animali della fattoria e quella nella
società umana
Idee
1) Ripetere la storia in classe recitandola
più volte e scambiando i ruoli
2) Ai bambini più grandi si può
chiedere di raccontare la storia come viene vista da protagonisti diversi
dal maialino (ad esempio: Come la racconterebbe il cane da pastore?) 3)
Se disponete di un videoregistratore con moviola fate contare quanti cambi
di inquadratura si succedono nel corso di un'azione