An initiative of the EU MEDIA Programme with the support of the Italian Government Since 1992 MEDIA Salles has been promoting the European cinema and its circulation at theatrical level

 

Intervento di Elisabetta Brunella
Segretario Generale di MEDIA Salles

Seminario: "La distribuzione dei film italiani in Francia,
la distribuzione dei film francesi in Italia"

Annecy, 4 ottobre 2003

Ringrazio gli organizzatori della Conferenza per l'invito rivolto a MEDIA Salles, che partecipa a questo incontro presentando un inquadramento statistico nell'intento di facilitare la discussione del tema odierno, cioè lo scambio dei film tra Francia e Italia.
Come sapete, MEDIA Salles ha iniziato quasi 12 anni fa - con un'idea insieme semplice e innovativa - a rilevare il consumo di cinema nelle sale di 32 territori del Continente Europeo, dall'Islanda alla Turchia, dall'Estonia a Cipro.
Da allora i risultati di questo lavoro sono raccolti ogni anno nell'Annuario "European Cinema Yearbook" di cui abbiamo realizzato, in occasione della Mostra di Venezia, e più in particolare per la "Riunione informale dei Ministri della Cultura dell'Unione Europea" un'edizione speciale preceduta da un'analisi della circolazione dei film europei.
Alcuni dati tratti da questa e da analoghe ricerche condotte da MEDIA Salles - per esempio in occasione del convegno "Il Gusto degli Altri", tenutosi il 5-6 dicembre 2002 a Roma - ci possono aiutare a inquadrare il dibattito di oggi.
Se prendiamo come riferimento i paesi analizzati da MEDIA Salles vediamo che nel 2002 i dati disponibili, in alcuni casi stimati - mostrano che gli spettatori sono stati 967 milioni nei 18 paesi dell'Europa Occidentale e che nei 14 paesi dell'Europa Centrale, Orientale e del Bacino del Mediterraneo sono stati 101 milioni.

Tabella 1:
PRESENZE IN EUROPA


Presenze (x 1 000)

E benché l'Europa Occidentale abbia registrato nel 2002, rispetto al 2001, un incremento di biglietti venduti mentre il resto del Continente ha visto i suoi spettatori diminuire di circa il 5%, guardando l'andamento dal 1998 al 2002 vediamo che, seppure in misura diversa, il Continente Europeo ha visto crescere l'afflusso nelle sale (943 milioni di biglietti nel 1998, 1 miliardo e 68 milioni nel 2002, ovvero +13,3%).
Che film ha visto questo miliardo di spettatori europei?
L'analisi delle quote di mercato ottenute dai film a seconda della loro nazionalità mostra che mediamente gli Europei hanno visto ovunque moltissimi film statunitensi, in alcuni paesi una discreta quantità di film nazionali e quasi ovunque piuttosto pochi film dei loro vicini.

Grafico 1 e Tabella 2:
LA RIPARTIZIONE DELLE PRESENZE NELL'UNIONE EUROPEA IN BASE ALL'ORIGINE DEL FILM


Nell'Unione Europea, negli ultimi 7 anni, tra 65 e 77 spettatori su 100 hanno visto un film made in USA, tra 14 e 21 un film del proprio paese, tra 7 e 11 un'opera dei loro vicini europei. Non più di 4, ma in certi anni solo 1, hanno scelto un film del resto del mondo. Le differenze, tuttavia, tra un paese e l'altro e nei diversi anni sono piuttosto pronunciate come emerge dai quattro grafici che seguono.

Grafico 2:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA OCCIDENTALE - 2002

Grafico 3:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA OCCIDENTALE - 2001

Grafico 4:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA CENTRALE E ORIENTALE - 2002

Grafico 5:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA CENTRALE E ORIENTALE E BACINO DEL MEDITERRANEO - 2001


* New releases only. TR: percentage on admissions.

Osservando in particolare il già citato grafico che presenta la ripartizione delle presenze nell'Unione Europea in base all'origine dei film emerge un andamento a ciclo biennale dei film europei non nazionali che nel 1997, 1999 e 2001 arrivano a superare nell'Unione Europea la soglia del 10%.
Tale andamento segnato da picchi e cadute ricompare anche nel grafico 6.

Grafico 6 e Tabella 3:
QUOTE DI MERCATO DEI FILM EUROPEI (esclusi film nazionali)


 

Questo andamento va messo in relazione con l'osservazione di un altro fenomeno, cioè la concentrazione delle presenze dei film europei con riferimento ai 3 titoli più visti.
Tale concentrazione può raggiungere livelli decisamente elevati, come appare da queste tabelle.

Grafico 7 e Tabella 4:
CONCENTRAZIONE DELLE PRESENZE SUI PRIMI TRE TITOLI EUROPEI

Per esempio nel 2002 tale concentrazione ha raggiunto il 27,2% in Italia, il 45,6% in Francia, il 50,2% in Spagna.
In altri termini, la fortuna del film europeo cosiddetto "non nazionale" sembra legata alla presenza di pochi o pochissimi titoli "trainanti".
Se nel 1999 in Spagna i film europei non-nazionali hanno raggiunto l'eccezionale quota del 19,3% (25,2 milioni di biglietti) il merito va in gran parte a una manciata di titoli di grandissimo successo, come "La vita è bella", "Notting Hill", "Astérix et Obélix contre César".
Diamo ora uno sguardo più ravvicinato ai mercati della Francia e dell'Italia. Notiamo subito che questi due paesi, dal numero di abitanti molto simile, presentano, per quanto riguarda il consumo di cinema, delle differenze sensibili.

Tabella 5: POPOLAZIONE


Tra i vari indicatori l'unico che si presenta simile è infatti il numero dei cinema.

Tabella 6: CINEMA

Ma già se guardiamo il numero degli schermi, le due situazioni risultano assai diverse.
La Francia infatti ha molti più schermi dell'Italia (nel 2002: +59%)

Tabella 7: SCHERMI

La differenza tra Francia e Italia è ancora più accentuata in termini di presenze.
Nel 2002 il numero di biglietti in Francia è stato superiore del 70% a quello dell'Italia.

Tabella 8 : PRESENZE (x 1 000)


            I : Schermi attivi più di 60 giorni l'anno

Tabella 9: FREQUENZA MEDIA PER ABITANTE

Ma che film vedono gli spettatori dei due paesi?

Tabella 10: QUOTE DI MERCATO DEI FILM AMERICANI

Conseguentemente, sia gli Italiani sia i Francesi vedono più film nazionali e più film europei dei loro vicini.

Tabella 11: QUOTE DI MERCATO DEI FILM NAZIONALI

Tabella 12: QUOTE DI MERCATO DEI FILM EUROPEI (film nazionali non compresi)

Sebbene gli andamenti delle quote sia dei film nazionali sia dei film europei non nazionali siano molto fluttuanti, si può notare che in generale gli Italiani sembrano più inclini dei Francesi a vedere film di paesi europei diversi dal proprio (1).
Entriamo ancora di più nel dettaglio e visto che ci troviamo proprio nel festival che si propone di far conoscere e promuovere il cinema italiano in Francia, esaminiamo tra i film europei visti dai Francesi, quale parte spetta all'Italia.
Tanti film americani, ma, seppur con differenze di anno in anno, generalmente in misura minore che negli altri territori europei.

Tabella 13: LA RIPARTIZIONE DELLE PRESENZE IN FRANCIA SECONDO L'ORIGINE DEI FILM


Fonte: elaborazione di MEDIA Salles su dati CNC

Notiamo che, dalle cifre fornite dal CNC, negli ultimi cinque anni la quota dei film italiani sull'insieme dei film europei non nazionali visti in Francia risulta piuttosto bassa, con un'eccezione nel 1998.
Dei circa 3,6 milioni di spettatori francesi che hanno visto un film italiano in quell'anno, ben 3,2 milioni hanno scelto lo stesso film e cioè "La vita è bella".
Ci troviamo quindi nuovamente di fronte a quel fenomeno già osservato a livello paneuropeo e cioè la concentrazione dei biglietti staccati per i film europei su un numero esiguo di film ad elevato richiamo internazionale.
Vediamo altresì che il cinema italiano è in generale il più visto tra gli europei, dopo quello britannico.
Ma se il cinema del Regno Unito riesce a contare su un numero di spettatori che - sempre con le già ricordate differenze di anno in anno che concernono il film europeo - resta piuttosto elevato, il cinema italiano - analogo a quello spagnolo - ha un andamento segnato da picchi e cadute.
Bisogna però segnalare che la già ricordata tendenza a considerare le coproduzioni come film nazionali, fa sì che il peso dei film europei non nazionali risulti inferiore alla realtà - è questo il caso del film "La stanza del figlio" che nelle statistiche del CNC viene considerato come francese.
Questa scelta comporta che dal dato delle presenze ottenute dai film italiani nel 2001 manchino gli oltre ottocentomila biglietti del film di Moretti.
Un altro modo di esaminare la presenza del cinema italiano sul mercato europeo - e più in particolare sul territorio francese - consiste nel guardare i risultati ottenuti all'estero dai film italiani più visti in patria.
Ecco il quadro dei 10 film più visti in Italia nel 2000, 2001 e 2002, coproduzioni incluse.

Tab. 14: PRESENZE REALIZZATE DAI PRIMI 10 FILM NAZIONALI PIU' VISTI IN ITALIA NEL 2002, 2001 e 2000
(comprese le coproduzioni) - Fonte: Cinetel, OBS

Segnalo che questo elenco, basato sui dati forniti da Cinetel, comprende 27 titoli (e non trenta) dal momento che alcuni film compaiono tra i 10 più visti in Italia per 2 anni consecutivi.
Incrociando i dati di Cinetel con quelli raccolti da MEDIA Salles sulla circolazione dei film europei e con quelli resi disponibili dall'Osservatorio Europeo dell'Audiovisivo, ne emerge che di questi 27 titoli, 6 hanno - perlomeno sinora - realizzato in Italia il 100% delle loro presenze, 14 oltre il 90%, 4 tra l'80% e il 90% e solo 3 percentuali variabili tra il 35% e il 50%.
Di questi tre film che hanno ottenuto una vera e propria circolazione internazionale, uno, Malena, è una coproduzione statunitense.
Più "autenticamente" italiani, sono invece gli altri due titoli: "La stanza del figlio" e "Pane e tulipani".
Come sono stati recepiti questi film "veramente internazionali" in Francia?
Il film di Moretti - vincitore della Palme d'Or - ha avuto in Francia oltre 800.000 spettatori (cioè circa il 70% di quelli avuti in Italia), mentre Pane e Tulipani è arrivato a circa 120.000 spettatori, pari al 12% di quelli italiani. E' interessante notare come, anche da un esame molto superficiale dei numeri di spettatori nei vari paesi, oltre a quello che genericamente viene chiamato "potenziale di richiamo internazionale", pesino evidentemente altri elementi che qui ci limitiamo a citare: il gusto, la presenza di elementi che collegano il film alla nazione degli spettatori terzi, la promozione (pensiamo per es. all'effetto "Palme d'Or" in Francia), il distributore e la sua capacità di imporsi sul mercato.
E' infatti singolare notare che la quantità degli spettatori che hanno visto "Pane e Tulipani" in Francia è solo il 9% di quelli della Germania (dove il film poteva contare sulla notorietà di un attore come Bruno Ganz).
Che la visibilità del film italiano in Francia sia legata a un numero piuttosto limitato di titoli emerge anche dall'esame dei film italiani (anche qui coproduzioni incluse) che siano entrati nella classifica dei primi 10 film europei per presenze in Francia nel periodo 1996-2000.

Tab. 15: FILM ITALIANI (o coproduzioni con l'Italia) ENTRATI NEI PRIMI 10 FILM EUROPEI PER PRESENZE IN FRANCIA NEL PERIODO 1996-2002
(Fonte: MEDIA Salles, OBS)

Da segnalare è il buon risultato di un film come "La gabbianella e il gatto", le cui quasi 300.000 presenze sono significative anche in considerazione del fatto che si tratta di un film adatto a un pubblico di bambini.
Per una panoramica più ampia, si potranno guardare le liste dei film italiani (incluse le coproduzioni) distribuiti in Europa nel 2002 e nel 2001, basata sui dati dell'Osservatorio Europeo dell'Audiovisivo.
Si vedrà che dei 34 film italiani che nel 2002 hanno realizzato nell'Europa dei 15 almeno 50.000 presenze, 8 sono stati visti anche in Francia. Solo 2 sono film di produzione interamente italiana.

Tab 16: TOTALE DEI FILM ITALIANI (incluse le coproduzioni) DISTRIBUITI IN EUROPA NEL 2002 e NEL 2001
(Fonte: Lumière - OBS)


Dei 33 film italiani che nel 2001 hanno realizzato nell'Europa dei 15 almeno 50.000 presenze, 9 sono stati visti anche in Francia. Solo 3 sono film di produzione interamente italiana.

Tab. 17: IL TOTALE DEI FILM ITALIANI VISTI IN FRANCIA NEL 2002

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Note:
1) Occorre rilevare che le statistiche riferite alle presenze realizzate dai film europei soffrono della mancanza di una definizione di 'coproduzione' condivisa da tutti i paesi europei, che rende talvolta inaffidabile la distinzione delle presenze ottenute nel territorio di origine rispetto a quelle realizzate al di fuori di esso, con una frequente sopravvalutazione delle quote nazionali (cfr. J. PH. WOLFF, Admissions were up. Was it due to European Films?, "European Cinema Journal", 2002, 3).