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Il
2007: un anno importante per l’audiovisivo europeo. Innanzitutto grazie a una più elevata quota di mercato dei film europei nelle sale
del nostro continente, a coronamento di uno sforzo di diversificazione
dell’offerta, di una politica ambiziosa da parte degli esercenti
cinematografici e del sostegno dato al cinema dai governi nazionali e
dall’Unione Europea. Noto peraltro con gioia e orgoglio la rinascita
delle cinematografie dei nuovi paesi membri dell’Unione
Europea, rivelata in modo sorprendente dalla Palma d’Oro del 60° Festival
di Cannes, e un rilancio del cinema d’autore in Europa. Al 2007 si deve
poi l’adozione delle nuove regole del gioco per i contenuti
audiovisivi.
La nuova Direttiva, che sostituirà “Televisione senza
frontiere” entro la fine del 2009, integra nel suo campo di applicazione il consumo di film e di serie televisive a
richiesta, estendendo così il mercato interno dell’audiovisivo.
Prevede anche un sostegno delle nuove piattaforme di diffusione alla
creazione e dà un segnale di incoraggiamento
ad accordi di coproduzione tra l’Unione Europea e grandi paesi di
cinema nel mondo.
Questa
dimensione internazionale, questa maggior apertura
al mondo, è anche una novità del Programma MEDIA 2007, con una
dotazione finanziaria specificamente rivolta ad azioni di distribuzione dei
film europei sui principali mercati mondiali. Credo profondamente alla
necessità, per l’Unione Europea, di promuovere i film europei,
nella loro diversità, sui principali mercati mondiali e nelle sue
relazioni col resto del mondo.
La
distribuzione on line può facilitare questa apertura
al mondo. Deve comunque essere utilizzata pienamente
perché i film europei, recenti e in catalogo, siano accessibili
ovunque in Europa. È questa un’altra novità di MEDIA
2007, attraverso un sostegno specifico alla creazione di cataloghi di film
che consentano di proporre offerte di VOD ricche dal
punto di vista culturale e attraenti.
Nello
stesso tempo, seguo con interesse il dibattito all’interno della
professione sull’evoluzione dell’economia del film, resa necessaria e inevitabile dalla distribuzione on line. In questo contesto, le cifre chiave del cinema europeo presentate da
questo Annuario costituiscono un punto di riferimento di grande
utilità. Vi auguro dunque di prenderne conoscenza con interesse e
piacere.
Viviane Reding
Membro della Commissione Europea Responsabile
per
la
Società
dell’Informazione e i
Media
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