Prefazione di Nikolaos Sifunakis

 

 

 

 
 

Cari lettori,
con piacere introduco l’edizione 2007 dell’Annuario “European Cinema Yearbook”, una fonte di informazioni statistiche diventata ormai familiare ai professionisti dell’industria cinematografica e ai decisori europei così come a tutti coloro che con passione lavorano per sviluppare il potenziale della cultura europea come fonte di innovazione per il futuro.

Il nostro impegno, in Commissione Cultura e Istruzione, a favore di una più ampia circolazione delle produzioni cinematografiche e televisive, nasce dal bisogno di creare uno spazio audiovisivo europeo che rinforzi il dialogo culturale e rifletta sia l’identità sia il patrimonio culturale dell’Europa, due pietre angolari per la costruzione della cittadinanza europea.

Sono innanzitutto lieto di annunciare che, dopo un iter legislativo di soli 18 mesi, basato su una fruttuosa cooperazione interistituzionale, lo scorso maggio è stato raggiunto un accordo politico tra il Parlamento Europeo e il Consiglio sulla revisione della Direttiva Televisione senza frontiere, la Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi (Audiovisual Media Services). La nuova Direttiva darà a fornitori di servizi lineari e non un moderno quadro per la competizione. Creerà anche una situazione di parità di trattamento per tutte le società che offrono servizi di media audiovisivi a richiesta perché traggano beneficio dal mercato interno europeo, indipendentemente dalla tecnologia che utilizzano per fornire i loro servizi, continuando allo stesso tempo ad assicurare al consumatore (cioè allo spettatore) un elevato livello di protezione. Con questa nuova direttiva, l’Unione Europea si doterà dunque di un quadro complessivo che coprirà tutti i servizi di media audiovisivi e renderà più moderna la regolamentazione della pubblicità televisiva concedendo una maggiore flessibilità per il finanziamento dei contenuti audiovisivi attraverso nuove forme di comunicazione. La Direttiva è prevista entrare in vigore entro la fine del 2007 mentre gli stati membri disporranno di 24 mesi per trasferire le nuove regole all’interno della legislazione nazionale, in modo che il quadro giuridico per il settore audiovisivo trovi completa applicazione, nella sua nuova versione, nel 2009.

Crediamo fermamente in una politica europea per l’audiovisivo su larga scala che sviluppi una base europea di conoscenza del cinema ad ogni livello. Questo significa che formazione, sviluppo, produzione e distribuzione sono essenziali per aiutare i professionisti in tutta l’Unione e dare agli stati membri il supporto necessario per rafforzare il settore. Il Programma MEDIA, per tre cicli, ha sostenuto l’industria audiovisiva europea, supportando lo sviluppo e la distribuzione di migliaia di film e la realizzazione di attività formative, di festival e di progetti di promozione, consentendo contemporaneamente che esperienze nazionali fossero condivise e che gli ostacoli linguistici fossero rimossi. All’ultimo Festival di Cannes, 11 dei film selezionati erano stati finanziati da questo programma. Due di essi hanno ricevuto una distinzione nelle rispettive categorie: “Auf der anderen Seite” di Fatih Akin, che ha ottenuto il premio per la miglior sceneggiatura, e “Persepolis” di Marjane Satrapi, a cui è andato il premio della giuria.

Il Programma MEDIA 2007, con una dotazione finanziaria di 755 milioni di euro per il periodo 2007 – 2013, cerca di dare risposte sempre più avanzate alle sfide poste dalla tecnologia digitale e dal recente allargamento. Diretto da Cristian Mungiu, “4 luni, 3 saptamani si 2 zile”, un film che parla di due studentesse che si trovano di fronte ad una gravidanza non desiderata nella Romania comunista, ha ottenuto quest’anno la prestigiosa Palma d’Oro a Cannes, diventando il primo film rumeno ad aggiudicarsi questo premio. Si tratta di uno degli 862 film prodotti nell’Unione Europea nel 2006 – con un incremento significativo rispetto all’anno precedente.

I numeri mostrano anche che nell’insieme dell’Unione gli spettatori del cinema continuano a crescere, ma pure che i ben finanziati e ben commercializzati film di Hollywood, prodotti in inglese, non smettono di dominare. I film europei hanno ottenuto solo il 27% del mercato delle sale lo scorso anno. Oltre ai problemi sul mercato “di casa”, quello europeo, i nostri film spesso devono combattere per realizzare un qualche impatto presso il pubblico statunitense.

L’industria cinematografica europea è stata a lungo criticata per il fatto di non trarre beneficio dal suo potenziale commerciale e di non raggiungere appieno tale potenziale nonostante l’esistenza di un importante mercato interno. E’ una triste realtà che “oggi”, come disse Wim Wenders, l’autore tedesco, nel suo discorso sull’Immagine d’Europa l’11 giugno 2007, “andare al cinema è sinonimo di vedere un film americano”. E’ una verità utile per rivelare la frammentazione del sistema distributivo europeo e che rispecchia il moltiplicarsi dei multiplex e la scomparsa degli esercenti indipendenti.

Una delle barriere che il cinema europeo incontra nel raggiungere un pubblico vasto è la diversità delle lingue europee e il costo dei sottotitoli e del doppiaggio. E’ mia profonda convinzione che la diversità sia non un ostacolo ma un’opportunità per l’Unione Europea. E questa è la ragione per cui noi, in Commissione Cultura e Istruzione, abbiamo deciso di istituire un nuovo premio chiamato “Lux”, cioè “luce” in latino. Sarà assegnato durante le Giornate del Parlamento Europeo per la Diversità Culturale in ottobre. Invece di dare un premio in denaro, offriremo al vincitore la possibilità di avere il proprio film sottotitolato nelle 23 lingue dell’Unione. Su una selezione di tre titoli, condotta da esperti, i membri del Parlamento voteranno il vincitore. Questo nuovo premio del Parlamento Europeo promuoverà non solo le produzioni cinematografiche europee ma, più in generale, i valori universali e la diversità culturale dell’Europa.
Concluderei unendomi ancora a Wim Wenders per dire “se l’Europa deve dar prova di sè agli occhi degli stessi Europei, deve definire se stessa attraverso la sua qualità più profonda: la meravigliosa, caotica, unica diversità della propria cultura”.

Mi auguro che questo Annuario vi offra una lettura interessante e piacevole.

 

Nikolaos Sifunakis
Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo