Il consumo di cinema in Europa nel 2007

 

 

 

 
 

CINEMA NEL 2007:
CALO DEGLI SPETTATORI EUROPEI, MA CON ECCEZIONI
CONTINUA LA LENTA CRESCITA DEI MULTIPLEX IN EUROPA
QUASI 6.000 GLI SCHERMI DIGITALI NEL MONDO

Tendenza al calo, ma non ovunque: questo in sintesi l’andamento del 2007 quanto a spettatori nelle sale cinematografiche. Cioè proprio l’opposto del 2006, quando il segno più era stato la norma, sebbene anche allora con eccezioni.

Gli spettatori nell’Unione Europea in leggera flessione
Sulla base dei dati sinora disponibili, che riguardano 25 paesi, di cui 22 appartenenti all’UE, emerge che i biglietti venduti diminuiscono mediamente del 2,1% nell’Unione Europea, passando da 911,5 milioni a 892,2. Nell’Europa Occidentale il calo è del 2,6% (da 869,6 milioni a 846,9), mentre nella parte centro-orientale del Continente e nel bacino del Mediterraneo del 3,5% (da 105,1 milioni a 101,4).

La situazione dell’Europa occidentale: risultati contrastanti dai cinque mercati maggiori
Analizzando i dati paese per paese, a cominciare dai cinque principali mercati, emergono risultati decisamente difformi, analogamente a quanto avvenuto nel 2006. Francia, Spagna e Germania chiudono il 2007 con decrementi importanti, mentre il Regno Unito cresce e l’Italia vola. Il primo mercato europeo continua ad essere la Francia, che, pur perdendo oltre 10 milioni di spettatori (da 188,7 milioni a 178,1), ottiene un risultato migliore che nel 2005. La Germania si lascia alle spalle 11 milioni di biglietti, scendendo a 125,4 milioni e ritornando alla situazione del 1995. Undici milioni di spettatori in meno anche per la Spagna, che soffre del terzo calo consecutivo e si ferma a poco più di 112 milioni di spettatori: per trovare un risultato analogo bisogna risalire al 1998. Chiude invece felicemente il 2007 il Regno Unito (+3,8%) che recupera buona parte del pubblico perso nel 2006 e, con 162,4 milioni di spettatori (di cui oltre 38 ottenuti nei due soli mesi di luglio e agosto), si conferma secondo mercato europeo. L’Italia cresce addirittura di quasi il 12%, stando alle stime basate sulle rilevazioni di Cinetel che coprono circa il 90% del mercato, portandosi a oltre 114 milioni di spettatori. Con questo lusinghiero risultato – il migliore dal 1986, dovuto soprattutto all’affermazione del cinema “made in Italy”, che arriva a rappresentare il 34% del mercato, l’Italia realizza il sorpasso sulla Spagna e abbandona l’ultima posizione tra i cinque principali mercati europei. Andamento positivo, ancora in Europa Occidentale, anche per un territorio di minori dimensioni come l’Irlanda, che cresce del 2,9%, superando per la prima volta la soglia dei 18 milioni di spettatori.
Sostanziale stabilità o lievi cali caratterizzano Portogallo (-0,3%), Danimarca (-0,8%), Svezia (-0,9%) e Finlandia (-1,3%), mentre gli altri paesi accusano diminuzioni anche sensibili, che vanno dal -6,2% del Belgio al -12,5% della Svizzera, passando per il -9,5% dell’Austria e il -10,4% della Norvegia. Un’attenzione speciale meritano i Paesi Bassi dove la comparazione tra il 2007 e il 2006 deve tener presente che nel 2006 erano state contate 53 settimane. La differenza del 5,4%, facendo il paragone sulla base di 52 settimane, si riduce di circa 2 punti.

La situazione dell’Europa centro-orientale e del bacino del Mediterraneo: sul calo il peso della Turchia.
In Europa centro-orientale e nel bacino del Mediterraneo resta sostanzialmente stabile uno dei due mercati maggiori, cioè la Polonia (32,6 milioni di spettatori rispetto ai 32,4 del 2006), mentre sono caratterizzate dal segno positivo Estonia (+2,5%), Lettonia (+3,9%), Bulgaria (+4,6%) così come la Repubblica Ceca, che deve l’aumento, stimato superiore al 4%, anche al buon risultato del cinema nazionale. La crescita di spettatori che è avvenuta nella maggior parte dei paesi non riesce peraltro a compensare la diminuzione registrata in Romania (circa -14%), in Slovacchia (-19%) e nel secondo maggior mercato - la Turchia -  che, secondo le prime stime, scende da quasi 35 milioni di biglietti a 31 (-11%).

Una prima considerazione che emerge da questa situazione che, se si guardasse solo alla flessione media di un paio di punti percentuali, non desterebbe grandi preoccupazioni, è il ripetersi di andamenti negativi in mercati che nel corso degli anni Novanta avevano fatto sperare in un trend di crescita continuo e duraturo.

Continua la lenta crescita dei multiplex
Sul fronte delle infrastrutture, l´Europa Occidentale mantiene stabile il numero degli schermi, mentre segni di crescita si registrano in Europa centro-orientale e nel bacino del Mediterraneo.
Continua a cambiare la composizione del parco delle sale che vede aumentare gli schermi collocati in complessi con almeno 8 schermi. Al 31 ottobre 2007 gli schermi nei multiplex di tutt’Europa sono 11.880, rispetto agli 11.393 di dodici mesi prima. Si tratta di un incremento del 4,3%, di poco inferiore a quello registrato tra il 2005 e il 2006, ma decisamente più basso di quello riscontrato tra il 2004 e il 2005 (+7,5%). La distribuzione geografica dei complessi aperti nel corso del 2007 mostra che sono i territori dove il fenomeno multiplex è iniziato più di recente a mostrare la maggior vitalità: si tratta soprattutto di Polonia (7 complessi), Italia e Turchia (4 in entrambi i casi), ma anche di mercati di minori dimensioni come Croazia e Grecia. Tra i paesi che erano stati all’avanguardia del fenomeno, Francia e Irlanda sono i  più dinamici (rispettivamente 6 e 3 nuovi siti), seguiti da Spagna (2 complessi). Un nuovo complesso è nato in Belgio, ugualmente uno in un grande mercato come il Regno Unito. Non trascurabile peraltro il fenomeno delle chiusure – di cui due avvenute in Italia e quattro in Spagna, a riprova che la competizione si svolge a tutto campo,  sull’insieme del mercato.

Schermi digitali nel mondo: nel corso del 2007 raddoppiano e sfiorano quota 6.000
Nel corso del 2007 gli schermi digitali nel mondo sono praticamente raddoppiati, passando da 2.866 a 5.831. La parte del leone spetta al Nord America – e in particolare agli Stati Uniti - dove alla fine del 2006 c’erano 1.957 installazioni, diventate 4.576 nel giro di dodici mesi. Si tratta del 79% del parco mondiale dei proiettori dotati della tecnologia DLP Cinema o 4K e di oltre il 10% degli schermi statunitensi. Nello stesso periodo l’Europa è passata da 529 a 831 installazioni con un incremento del 57%. Sostanzialmente stabile è rimasto il numero dei proiettori digitali in Asia, che nell’anno sono aumentati solo del 7,8%, arrivando a 374 unità.

 

 

Elisabetta Brunella
Segretario Generale di MEDIA Salles