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Cari lettori,
sin dalla prima edizione dell’Annuario ”European Cinema Yearbook”,
MEDIA Salles si è data l’obiettivo è di fornire informazioni
statistiche significative, precise e affidabili, sull’industria
cinematografica, poiché crediamo fortemente che solo l’informazione
che proviene dal cuore dell’industria stessa valga l’approfondimento
da parte di colleghi, studiosi, politici e altri media. Si è reso
dunque necessario ampliare il numero di tavole ogniqualvolta sono apparsi
nuovi fenomeni sulla scena, come il fenomeno dei multiplex negli anni
Novanta.
Nella scorsa decade la grande sfida è stata la diffusione della
tecnologia digitale nei cinema. Essa è stata giustamente descritta
come la maggiore rivoluzione cinematografica dopo l’invenzione del
sonoro. Come tutti sappiamo, oggi la tecnologia è disponibile,
ma diversi fattori sembrano rallentare il processo di diffusione globale
di questa ragguardevole conquista tecnica. Nel mondo ci sono poco meno
di 150.000 schermi ma, come vedrete in questa edizione dell’Annuario
“European Cinema Yearbook”, ancora pochi sono passati al digitale.
Gli studios hollywoodiani esercitano una forte pressione affinché
il processo si velocizzi – c’è molto denaro da risparmiare
sulle copie e sulla distribuzione – ma per la maggior parte dei
cinema il problema alla radice è dove trovare il denaro per questo
costoso investimento. Dato che sembra ci siano pochi segnali di riduzione
dei prezzi, i cinema di media grandezza dovranno cercare finanziamenti
altrove. È successo in Gran Bretagna, sta succedendo in Norvegia
(che resta, peraltro, un’eccezione a causa della sua peculiare struttura
di cinema municipali), in Finlandia e in alcune regioni in Italia, ma
altrove la risposta alla preghiera degli esercenti si fa ancora desiderare.
Oltre alle questioni finanziarie, ne rimangono altre aperte come il periodo
di transizione dal 35mm al digitale, la gestione delle “chiavi”
(chi decide quando e dove le copie digitali sono proiettate), le spese
per la manutenzione dei software e la sua durevolezza. In generale è
già difficile fare previsioni; se poi si aggiunge la crisi finanziaria
globale che ha colpito la relazione che ogni impresa ha con la propria
banca…
Il ritorno del 3D – e il suo successo – ha dato una spinta
all’investimento nel digitale e ha generato risultati al box office
notevoli, soprattutto se paragonati a quelli delle tradizionali proiezioni
in 2D. Peraltro, se si calcola l’espansione generale del mercato,
il risultato non è poi impressionante come sembra. Il 3D non ha
ancora ottenuto una diffusione su larga scala. Nonostante questo non ho
alcun dubbio che questo alla fine succederà, anche se ma non così
velocemente come ci si aspetterebbe.
Fra le migliaia di informazioni contenute nell’Annuario “European
Cinema Yearbook” queste sono solo alcune di quelle che se ne possono
ricavare.
Jens Rykær
Presidente di MEDIA Salles
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