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Cari lettori,
sono molto onorata di essere stata invitata, in qualità di neo
Presidente della Commissione per la Cultura e l’Istruzione del Parlamento
Europeo, a scrivere la prefazione per la nuova edizione dell’Annuario
Statistico “European Cinema Yearbook”. L’Annuario è
considerato da molti anni un attendibile e, sicuramente, fondamentale
strumento di riferimento per l’intera industria cinematografica
europea visto che fornisce statistiche complete su ogni aspetto del consumo
nelle sale cinematografiche in 34 paesi.
Per quanto l’economia giochi oggi un ruolo molto importante nell’Unione
Europea, i miei vent’anni al Parlamento Europeo mi hanno convinto
che è attraverso la cultura che siamo maggiormente in grado di
comunicare con i cittadini dell’Europa. I mezzi di comunicazione
audiovisivi, e il cinema in particolare, hanno il potere di portare a
una maggiore comprensione e consapevolezza del nostro patrimonio culturale,
allo stesso tempo comune e diverso.
Credo sinceramente che abbiamo, nei confronti delle generazioni di Europei
attuali e future, la responsabilità di assicurare che le produzioni
audiovisive siano non solo salvaguardate, ma anche incoraggiate e sostenute
attivamente con ogni mezzo a nostra disposizione. Nel mio nuovo ruolo
all’interno della Commissione per la Cultura e l’Istruzione
continuerò il mio impegno nei confronti di questo ideale e di un’identità
culturale europea condivisa.
Uno dei principali traguardi dello scorso mandato parlamentare è
stata l’entrata in vigore, nel dicembre 2007, dell’AVMSD (Direttiva
per i Servizi di Media Audiovisivi), che ha introdotto regole nuove e
flessibili sui servizi lineari e non lineari, rendendo più semplice
la risposta agli sviluppi tecnologici e creando un terreno di gioco omogeneo
in Europa per i mezzi di comunicazione audiovisiva emergenti. La fine
del 2009 ha segnato la data entro la quale la Direttiva deve essere recepita
nella legislazione nazionale. Questo è un passo significativo e
spero che sia un reale punto di svolta per rilanciare il vero potenziale
del settore dell’audiovisivo nell’Unione Europea.
Il Programma MEDIA negli ultimi 18 anni ha consolidato il suo successo
nella promozione dei film Europei, fornendo un supporto effettivo e dinamico
all’industria audiovisiva europea. Per la quinta volta consecutiva
il film che ha vinto la prestigiosa Palma d’Oro quest’anno
a Cannes è stato finanziato dal Programma MEDIA: Das Weisse
Band (Il Nastro Bianco), diretto da Michael Haneke. L’attuale
Programma MEDIA 2007-2013, con un budget di 755 milioni di Euro, è
un vero successo e continua ad aiutare i professionisti ad avere adeguata
formazione da sviluppare, così come a promuovere e distribuire
le loro opere.
Il Programma era stato originariamente pensato per sostenere progetti
all’interno dell’Europa. In un mondo di mercati sempre più
globalizzati e di tecnologie digitali, questo limite ha sempre meno senso.
Alla fine dello scorso mandato parlamentare, abbiamo fatto un significativo
passo avanti per colmare questo divario adottando un nuovo Programma della
UE, MEDIA Mundus 2011-2013, per la cooperazione audiovisiva con i professionisti
di paesi terzi. Con un budget di 15 milioni di Euro per il periodo 2011-2013,
questo Programma permetterà lo scambio di informazioni fra professionisti,
incrementerà la competitività e la distribuzione transnazionale
dei lavori audiovisivi nel mondo, così come la circolazione e la
visibilità dei lavori audiovisivi.
Il Programma MEDIA Mundus è una risposta forte alle nuove sfide
poste all’industria cinematografica europea da parte dei mercati
extraeuropei. Esso sostiene i film europei come ambasciatori mondiali
dei nostri valori culturali e rispetta i principi della Convenzione UNESCO
che promuove la diversità culturale sia in Europa che nel mondo.
Mi impegno inoltre ad assicurare che le vivaci espressioni della nostra
diversità culturale offerte dall’industria cinematografica
europea non vengano ostacolate in alcun modo da barriere linguistiche.
A novembre si è tenuta una nuova edizione del Premio LUX, il premio
che rappresenta anche in modo simbolico il sostegno dato dal Parlamento
Europeo alla creatività dell’industria del cinema in Europa.
Selezionando film che esplorano, ognuno a modo suo, le vite diverse e
allo stesso tempo le esperienze simili condivise dai cittadini europei,
il Parlamento Europeo cerca di sottolineare la varietà della cultura
cinematografica europea. Quest’anno, il terzo in cui viene assegnato
il premio, i tre finalisti sono stati Източни
Пиеси (Eastern Plays) di Kamen
Kalev, Sturm (Storm) di Hans-Christian Schmid e Welcome
(Id.) di Philippe Lioret, che è stato annunciato vincitore il 25
novembre: il premio consiste in un contributo per rendere disponibile
il film vincitore in tutte e 23 le lingue ufficiali dell’Unione
Europea. Il film, in lingua originale, sarà inoltre adattato con
sottotitoli per ipoudenti e sordi.
Sono sinceramente convinta che non possa esistere una coscienza europea,
né un sentimento o un’identità europea, se ci dimentichiamo
la storia peculiare di ogni paese. I film europei, quali espressione di
questa coscienza, possono essere una porta d’ingresso alla scoperta
dell’anima dell’Europa.
L’anima dell’Europa si sviluppa sicuramente fuori dagli attuali
confini dell’Unione: vorrei cogliere questa occasione per citare
il crescente contributo fornito dal cinema dei Balcani alla dimensione
culturale europea.
I cineasti dei Balcani offrono una nuova prospettiva nei confronti della
diversità culturale dell’Europa offrendo racconti vibranti
e dinamici mescolati con un senso estetico unico. Sono stata molto contenta
dunque quando la Croazia, nel marzo del 2008, si è aggiunta al
Programma MEDIA 2007. Questo ha portato ad una maggiore cooperazione fra
l’Unione Europea e le industrie cinematografiche croate, ha aiutato
a promuovere i film croati e ha facilitato la loro distribuzione in tutta
la UE e oltre. Senza dubbio questo paese ha goduto di alcuni notevoli
successi cinematografici negli ultimi anni come l’acclamato Niciji
Sin (No One's Son) di Arsen Anton Ostojic e Moram Spavat',
Andjele (I Have to Sleep, My Angel) di Dejan Acimovic che
hanno entrambi ricevuto riconoscimenti internazionali. Credo che questo
tipo di collaborazione rappresenti un valore inestimabile in termini di
arricchimento culturale reciproco e allo stesso tempo rinforzi il dialogo
interculturale.
Per concludere, ritorno al mio tema centrale: un cinema europeo che sia
forte è un elemento essenziale per promuovere e celebrare la diversità
culturale e incoraggiare il dialogo interculturale. Questo sarà
possibile solo se, come ha detto Wim Wenders, gli Europei crederanno nel
potere delle loro immagini.
Doris Pack
Presidente della Commissione Cultura ed Istruzione del Parlamento Europeo
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