Prefazione di Doris Pack

 

 

 

Cari lettori,

sono molto onorata di essere stata invitata, ancora una volta, a scrivere la prefazione per l’edizione di quest’anno dell’Annuario European Cinema Yearbook. In qualità di Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, sono estremamente consapevole che, mentre stiamo raggiungendo la fase centrale della nostra legislatura, il settore audiovisivo, e in particolare il cinema, sta affrontando nuove significative sfide.

Il panorama dell’audiovisivo si è trasformato; nuovi strumenti e servizi stanno cambiando il modo in cui i media vengono consumati. Attraverso la convergenza e le piattaforme multimediali come la Smart TV, la visione dei contenuti sta diventando più personalizzata e interattiva che mai e i confini geografici stanno rapidamente perdendo di significato.

Questa trasformazione ha un impatto anche sull’ elaborazione dei contenuti, una questione centrale nel Programma Creative Europe della Commissione, la nuova generazione di programmi nel campo della cultura e dei media per il periodo 2014-2020.

La proposta mira a riunire gli attuali Programmi Cultura MEDIA e MEDIA Mundus in una cornice comune per sostenere i settori culturali e creativi con un budget previsto di 1,8 miliardi di euro.

La mia Commissione, per conto del Parlamento Europeo, esaminerà a breve la proposta della Commissione insieme al Consiglio dell’Unione Europea, suo co-legislatore.

I singoli programmi che questa nuova proposta cerca di fondere sono stati estremamente positivi sia per il cinema europeo sia per la cultura e le imprese creative europee in generale. Il Programma MEDIA ha celebrato il suo ventesimo anniversario durante il Festival di Cannes. Nel corso della sua esistenza ha contribuito a promuovere i film europei e ha fornito un prezioso supporto all’industria europea dell’audiovisivo. Ad esempio, il Programma MEDIA ha sostenuto 20 film al Festival di Cannes del 2011, inclusi otto che hanno gareggiato per ottenere il premio più importante, la Palma d’oro, fra cui La Piel Que Habito (La pelle che abito) di Pedro Almodóvar, Melancholia di Lars Von Trier e Le Havre (Miracolo a Le Havre) di Aki Kaurismaki. Ha giocato un ruolo di enorme importanza sia nello stimolare sia nel mettere in evidenza la ricchezza, il dinamismo e la creatività del cinema europeo.

Nonostante le difficoltà economiche di questo periodo, il cinema europeo è più forte e più vario che mai, come è dimostrato dal film francese, muto e in bianco e nero, The Artist di Michel Hazanavicius che ha ottenuto tre Golden Globe, sette BAFTA e ha stravinto alla cerimonia degli Oscar, aggiudicandosi ben 5 statuette fra cui Miglior film, Miglior regia e Miglior attore protagonista.

Il Parlamento Europeo, attraverso il Premio LUX, si è impegnato a fare la sua parte perché i cittadini europei che non vengano limitati dalle barriere linguistiche nell’ accesso alla straordinaria diversità culturale del cinema europeo.

Istituito nel 2007, il Premio LUX ha guadagnato un crescente riconoscimento e ha permesso ai cittadini europei di scoprire, apprezzare e comprendere meglio le vite, le speranze, i sogni e le paure di ognuno.

Quest’anno il premio è stato vinto da Les neiges du Kilimandjaro (Le nevi del Kilimangiaro) di Robert Guédiguian, che racconta di una coppia che finisce per prendersi cura della famiglia dell’uomo che li ha rapinati, dopo averne scoperto il motivo.

Nel 2012 il Premio LUX si avvicinerà ulteriormente ai cittadini europei: per la prima volta i tre film finalisti verranno proiettati nelle ventisette lingue degli Stati Membri e sottotitolati nelle ventitré lingue ufficiali dell’Unione Europea.

Concludendo, ribadisco che questo sarà un anno cruciale. Tuttavia confido nel fatto che sapremo affrontare le sfide che si presenteranno. Persino in questo momento di difficoltà economiche, il cinema europeo ha continuato a espandersi e a svilupparsi. Con il sostegno adeguato non ho dubbi che i nostri concittadini continueranno a godere e beneficiare di tutto ciò che il settore europeo dell’audiovisivo ha da offrire.

Doris Pack
Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo