Nel 2015 aumentano gli spettatori (+5,6%) nei cinema d'Europa,
mentre la digitalizzazione tocca il 95% degli schermi

Dalle statistiche elaborate da MEDIA Salles emerge che, nei 36 paesi analizzati, dall'Islanda a Cipro, dalla Russia al Portogallo, gli spettatori sono stati 1.251,3 milioni con un incremento del 5,6% rispetto ai 1.185,5 milioni del 2014.

“Il 2015 è stato per le sale cinematografiche europee un anno buono, anzi ottimo. L'aumento delle presenze e degli incassi, infatti, riguarda praticamente tutti i paesi che MEDIA Salles ha analizzato, a differenza degli anni in cui - come nel 2014 - un risultato complessivamente positivo per l'Europa celava marcate diversità, con territori in crescita e paesi in calo anche sensibile”, ha commentato Paolo Protti, Presidente di MEDIA Salles.

I 19 paesi dell'Europa Occidentale - totalizzando 895,2 milioni di presenze rispetto agli 837,5 del 2014 - registrano un aumento del 6,9%, mentre i 17 dell'Europa Centrale e Orientale e del Bacino del Mediterraneo chiudono l'anno con il 2,3% di aumento e un totale di 356,1 milioni di biglietti venduti, da confrontare con i 348,0 milioni del 2014. Per quest'area dell'Europa si tratta del decimo aumento consecutivo che ha consentito, nel giro di un decennio, di praticamente raddoppiare i propri spettatori.
 

Europa Occidentale

Eccezionali aumenti dei biglietti venduti si riscontrano in Portogallo (20,4%) e in Finlandia (19,6%).

La principale ragione dello straordinario incremento di spettatori in Finlandia è dovuto agli ottimi risultati non solo dei film di Hollywood, ma anche dei titoli finlandesi. Questi hanno venduto 2,6 milioni di biglietti (il 29,8% del totale) superando anche il record del 2012 (2,4 milioni di biglietti) e ottenendo così il miglior risultato dal 1970.

Anche nei 5 mercati principali si registra un incremento particolarmente lusinghiero: è quello della Germania dove, secondo i dati diffusi dalla FFA, gli spettatori sono stati 139,2 milioni, in crescita del 14,3% rispetto al 2014. Con questo balzo la Germania torna ad un livello che dopo il 2009 non aveva più raggiunto.

Al di sopra della media è anche il tasso di crescita del Regno Unito (9,2%). Una delle ragioni di questo risultato (oltre 14 milioni di spettatori in più rispetto all'anno precedente) è il successo dei film “homemade” tra cui Second Best Exotic Marigold Hotel (Ritorno al Marigold Hotel), Suffragette, Spectre - l'ultimo 007 - e The Lady in the Van. E benché Star Wars non fosse un film da ascrivere come nazionalità ufficiale al Regno Unito, il suo lato “British” (è stato girato nei leggendari Pinewood Studios come la serie degli 007) ha fatto sì che la “forza fosse con il numero dei biglietti venduti nel Regno Unito”, come ci tiene a sottolineare Mike Vickers, uno dei più reputati programmatori indipendenti del Paese.

In Italia, si è registrato un incremento delle presenze dell'8,9% con un totale di biglietti venduti negli schermi con almeno 60 giorni di attività pari a 105,2 milioni.

La Spagna, che cresce del 7,5%, cioè più della media europea, ottiene il secondo incremento dopo la serie negativa iniziata nel 2005.

Tra i 5 maggiori mercati dell'Europa Occidentale risulta in controtendenza la Francia che perde l'1,8% degli spettatori, ma che si conferma come il mercato più importante d'Europa mantenendosi ben al di sopra della soglia dei 200 milioni.

Segnali positivi vengono da Lussemburgo (+15%), Danimarca (+12,6%), Svizzera (+11,3%), Austria (+10,5%), Grecia (+9,3%) e Norvegia (+8,6%), tutti territori che crescono più della media dell'Europa Occidentale. Perfettamente in linea con questa media sono i Paesi Bassi che sfiorano i 33 milioni di spettatori.

Crescite meno marcate si registrano in Irlanda (+5,6%), Svezia (+4,7%), Islanda (+2,8%) e Belgio (+1,2%).
 

Europa Centrale e Orientale e del Bacino del Mediterraneo

In Europa Centrale e Orientale e nel Bacino del Mediterraneo, se complessivamente la situazione è positiva, si segnalano delle leggerissime flessioni nei due mercati numericamente più importanti: la Russia (-0,2%) e la Turchia (-1,5%). Si tratta comunque di territori che negli ultimi anni sono stati i protagonisti delle più elevate crescite di spettatori in tutto il Continente. Peraltro, nonostante il lieve calo delle presenze, gli incassi registrati sia in Russia sia in Turchia - se calcolati in moneta nazionale - risultano in crescita rispettivamente dell'1,9% e del 4%.

Sul fronte degli incrementi di presenze, si registrano livelli eccezionali in Estonia (+19,0%) e Ungheria (+18,4%). In questo paese il successo del 2015 è dovuto anche al cinema “made in Hungary”, grazie in particolare al film Saul Fia (Figlio di Saul) che, dopo il premio ottenuto a Cannes e la nomination agli Oscar, si è affermato soprattutto nel circuito d'essai.

Tassi di crescita superiori alla media si riscontrano anche nella Repubblica Ceca (+12,1%), in Slovacchia (+11,8%), in Polonia (+10,7%), in Romania (+9,8%), in Slovenia (+8,9%), in Bulgaria (+8,6%), a Malta (+7,8%), in Croazia (+6,6%) e a Cipro (+5,9%).

Più contenuti gli incrementi in Lituania (+3,0%) e in Lettonia (+2,0%).
 

La digitalizzazione si avvicina al completamento: ecco i dati al 1° gennaio 2016

Nel corso del 2015 gli schermi digitalizzati hanno continuato ad aumentare: l'Europa ha iniziato il 2016 con 36.538 proiettori digitali, circa il 95% del totale, con un incremento rispetto al 1° gennaio 2015 del 7%.

Nei 12 mesi del 2015, in alcuni degli ormai pochi paesi che ancora non avevano digitalizzato la totalità degli schermi, si è verificata una netta accelerazione della conversione alle nuove tecnologie. E' questo il caso di un grande mercato come la Turchia, che è passata da un tasso di digitalizzazione del 55% ad oltre l'80%, con una crescita particolarmente significativa soprattutto nel primo semestre del 2015. Un aumento analogo si è verificato anche in un mercato di minori dimensioni come la Lettonia, che è passata dal 69% ad oltre il 90%. Pure l'Estonia ha registrato un rilevante crescita: gli schermi digitali che all'inizio del 2015 rappresentavano il 49% un anno dopo hanno sfiorato il 70%. A questo livello si è collocata pure la Grecia, mercato dove all'inizio del 2015 i proiettori digitali erano stati installati nel 46% degli schermi.

Tra i sei maggiori mercati del Continente, la Russia (circa 99,9%), seguita a ruota da Italia (circa 97%) e Spagna (circa 92%), si è ormai praticamente allineata a Francia, Regno Unito e Germania, che già vantavano un tasso di digitalizzazione pressoché totale.

In sintesi, con i suoi 36.538 schermi digitali, l'Europa rappresenta il terzo mercato mondiale dopo il Nord America, che conta circa 43.000 proiettori digitali, e l'area dell'Asia e del Pacifico balzata, nel corso del 2015, in testa con oltre 46.000 unità.

Milano, 09/02/2017

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