© Copyright: MEDIA Salles - 1998
Data from the research may be reproduced under condition of mentioning the source


Prefazione di Peter Pex
Foreword by Peter Pex
Préface de Peter Pex

 
Prefazione di Peter Pex
Ho nuovamente accolto con piacere l’invito rivoltomi da MEDIA Salles a scrivere una prefazione per l’Annuario Statistico del Cinema Europeo in qualità di Presidente della Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione e i mezzi di informazione del Parlamento Europeo. L’Annuario è una fonte pregevole di dati opportunamente commentati sulle tendenze attuali dell’andamento del cinema in Europa osservato da prospettive diverse, quali il numero degli spettatori, il costo dei biglietti e la provenienza del prodotto. Con l’utile aggiunta di alcuni elementi di confronto internazionale, questi si rivelano risorse inestimabili per quanti cercano di formulare misure tese a incoraggiare la frequenza e la produzione cinematografica.
Nel 1998 la Comunità Europea si è occupata più che mai della questione dell’audiovisivo. Da una parte la rivoluzione digitale l’ha condotta a riflettere sulla necessità di una convergenza tra i sistemi di comunicazione dei nostri paesi e tra di essi e il resto del mondo, come è emerso alla Conferenza di Birmingham. Dall’altra parte l’accresciuta importanza dell’audiovisivo negli scambi commerciali internazionali (occupa il secondo posto per ammontare di vendite nel bilancio del commercio estero degli USA) ha posto questo settore al centro di numerose trattative per accordi commerciali, come i progetti di mercato transatlantico e la WTO. Inoltre, le discussioni tanto animate a proposito del progetto AMI hanno portato la maggioranza degli stati a una nuova consapevolezza della specificità dell’investimento culturale, che è così vicino all’identità dei popoli e contribuisce al loro sviluppo personale e collettivo. Anche gli scambi commerciali su Internet sono stati parte delle preoccupazioni europee. Come ha indicato l’intergruppo per il cinema del Parlamento Europeo, lo stesso sviluppo democratico potrebbe essere ostacolato da un’informazione costantemente estranea all’ambiente di vita e al contesto culturale. In questo quadro la televisione e il cinema europei, i cui effetti sulla psicologia e l’immaginazione di massa sono così rilevanti, potrebbero svolgere una funzione di grande importanza, mantenendosi vicini alla realtà dei popoli europei.
Bisogna ben riconoscere che, malgrado il potenziale enorme, il compito che si presenta alle istituzioni europee è colossale. E il progresso verso i traguardi fondamentali è invece troppo lento, anche quando si tratti di garanzie finanziarie, così importanti in un campo d’attività in cui i rischi sono tanto imprevedibili come avviene nelle imprese culturali: si attende ancora il fondo di garanzia, per cui io continuo a battermi, benché esso resti lo strumento principale per aiutare i produttori a ottenere prestiti bancari adeguati e per facilitare la diffusione dei film. Grandi sfide si propongono al cinema europeo di oggi: una distribuzione adeguata delle pellicole europee al di là delle frontiere nazionali e l’attenzione alle esigenze specifiche del pubblico, questione che comprende aspetti molto importanti come la tutela dei minori e delle minoranze culturali.
La Comunità Europea, però, malgrado la modestia dei suoi mezzi, è decisa a continuare i suoi sforzi a volte logoranti. Il Programma MEDIA II prosegue la sua opera, prevalentemente nel campo della distribuzione cinematografica, facendo sì che si possano vedere in tutta Europa i migliori prodotti europei, dell’incoraggiamento alle coproduzioni, della formazione degli addetti ai lavori. D’ora in poi si occuperà anche di festival cinematografici. Nei prossimi anni questo programma dovrebbe ricevere un maggiore sostegno finanziario (ci si aspetta che i fondi assegnati vengano raddoppiati). È previsto un ampliamento a nuovi paesi, specialmente in Europa Centrale e Orientale, nel quadro di una politica di preadesione. Anche azioni decentrate, come quelle condotte da MEDIA Salles, non solo con la pubblicazione periodica dell’Annuario, ma con i progetti di coordinamento internazionale e con le attività promozionali, rivolte specialmente ai giovani, con il sostegno dell’Unione Europea costituiscono iniziative pregevoli per cui mi congratulo sinceramente.
Spero che l’Annuario di MEDIA Salles rifletterà nel futuro un accresciuto interesse per il cinema da parte degli europei, e in particolare dei giovani europei, con una speciale attenzione per una produzione con una chiara identità, ricca e diversificata.

Peter Pex,
Presidente della Commissione per la Cultura, la Gioventù, l’Istruzione e i Mezzi di Informazione del Parlamento Europeo




 
Foreword by Peter Pex
I was delighted to accept, once more, the invitation from MEDIA Salles, to write a preface for the 1998 European Cinema Yearbook, in my capacity as Chairman of the European Parliament’s Committee for Culture, Youth, Education and the Media. The Yearbook constitutes a reliable source of data and useful commentaries about the present trends of cinema-going in Europe under such different aspects as the number of consumers, the cost of the tickets or the origin of production. With the useful addition of some international elements of comparison, these are invaluable contributions for those who try to formulate measures designed to encourage cinema-going and film production.
In the year 1998, the European Community has been concerned more than ever with the audio-visual issue. On one hand, the digital revolution has obliged us to reflect on the necessary convergence between the communication systems of our countries, and between them and the rest of the world, as shown at the Birmingham conference. On the other hand, the increased role of audio-visuals in international trade exchanges (ranking second in amount for audio-visual sales in the overseas trade balance of the US) has put this sector at the centre of several trade agreement negotiations, like the transatlantic market projects and the WTO. Furthermore, the controversial discussion about the AMI project has led most states to a new awareness of the specific role of cultural investment, which is so closely linked to people’s identity, and provides for its personal and collective development. Electronic commerce on Internet has also been a matter of interest to Europe. Democracy itself could be hampered by information too continuously irrelevant to life and mental environment, as the parliamentary cinema intergroup on cinema pointed out. At the heart of it, European television and cinema, whose influence on mass psychology and imagination are so important, could play a prominent role, by keeping close to the real worlds of European peoples.
Let us admit that, in spite of enormous potential, the task awaiting European institutions is a huge one. And progress towards basic aims are too slow,  even when we deal with financial guarantees, of prime importance in a field so fraught with risks as that of cultural endeavour: the guarantee fund, which I have been fighting for, is still blocked, although it remains the most important means for helping producers to get the proper banking loans and facilitate film distribution. 
Sufficient distribution of European films, beyond national frontiers remains the big challenge to today’s European cinema. Quality of contacts is another major challenge, including its very important aspects of protecting minors and cultural minorities.
The European Community, however, in spite of limited means, is determined to continue its (sometimes) arduous efforts. The MEDIA II Programme still develops its active policy, mainly in the field of film distribution, of allowing the best European productions to be seen all around Europe, of encouraging co-productions, of training for the profession, and will, from now on, deal with film festivals. This programme should receive increased budgetary support, in the coming years (the figure is expected to double). It is due to extend to new countries, especially in Central and Eastern Europe, within the framework of a pre-membership policy. Decentralised action, such as that carried out by MEDIA Salles, not only by producing the annual Cinema Yearbook, but by continuous networking and promotional activities, especially towards young people, with the support of the European Union, is also valuable work, for which I wish to express my sincere congratulations.
I hope that, in the future, MEDIA Salles Yearbooks will reflect the increasing interest of Europeans, particularly young Europeans, in the Cinema, with special regard to locally-grounded rich and diverse production.

Peter Pex,
Chairman of the European Parliament’s Committee for Culture, Youth, Education




 
Préface de Peter Pex
Je suis heureux d’accueillir, une fois encore, l’invitation de MEDIA Salles à écrire une préface au Recueil Annuel “Les Chiffres Clefs du Cinéma Européen”, en ma qualité de Président de la Commission de la culture, de la jeunesse, de l’éducation et des médias du Parlement Européen. Le Recueil constitue une source précieuse de données, opportunément commentées, sur les tendances actuelles du cinéma en Europe observées sous différents aspects, comme le nombre d’entrées, le prix du billet et l’origine des films. Avec l’adjonction habituelle des éléments facilitant la comparaison internationale, ces données se transforment en ressources inestimables pour ceux qui essaient de formuler des mesures visant à encourager la fréquentation et la production cinématographiques.
En 1998 la Communauté Européenne s’est plus que jamais impliquée dans la question de l’audiovisuel. D’une part, la révolution numérique l’a amenée à réfléchir sur la nécessité de faire converger les systèmes de communication de nos pays et de nos pays avec le reste du monde, comme nous l’avons vu à la Conférence de Birmingham. D’autre part, le rôle de plus en plus important de l’audiovisuel dans les échanges commerciaux internationaux (à la seconde place par montants des ventes dans le bilan du commerce étranger des Etats-Unis) a placé ce secteur au centre de nombreuses négociations, comme les projets d’un marché transatlantique et l’OMC. En outre, les discussions si animées sur le projet AMI ont permis à la plupart des Etats d’acquérir une nouvelle conscience du rôle spécifique joué par l’investissement culturel, qui est si proche de l’identité des peuples et qui contribue à leur développement personnel et collectif. Les opérations commerciales sur Internet ont elles aussi fait partie des préoccupations européennes. Le développement démocratique lui-même risque d’être entravé par une information constamment étrangère à l’environnement et au contexte culturel dans lesquels chacun de nous vit. Au cœur de cela, la télévision et le cinéma européens, dont les effets sur la psychologie et l’imaginaire collectifs sont si importants, pourraient jouer un rôle d’envergure, tout en demeurant proche des peuples européens.
Il faut reconnaître que, malgré le potentiel énorme, la tâche qui se présente aux institutions européennes est colossale. Et le progrès vers des étapes fondamentales est trop lent, même lorsqu’il s’agit de garanties financières, si importantes dans un domaine où les risques sont si imprévisibles tel celui des entreprises culturelles: nous attendons toujours le fonds de garantie, pour lequel je continue à me battre, car il demeure l’instrument principal qui permettrait aux producteurs d’obtenir des prêts bancaires adéquats et faciliterait la diffusion des films. Le grand enjeu du cinéma européen d’aujourd’hui est de parvenir à une distribution des films européens qui franchirait les frontières nationales. La qualité des contacts est un autre des challenges majeurs, une question qui renferme des aspects très importants comme la tutelle des mineurs et des minorités culturelles.
Malgré la modestie de ses moyens, la Communauté Européenne est bien décidée à poursuivre des efforts qui (parfois) sont épuisants. Le Programme MEDIA II continue son action, principalement dans le domaine de la distribution cinématographique, en permettant aux meilleures productions européennes d’être diffusées dans toute l’Europe, en encourageant les coproductions et la formation des opérateurs. Dorénavant il s’occupera aussi des festivals du cinéma. Ces prochaines années ce programme devrait bénéficier d’un meilleur soutien financier (nous attendons des financements deux fois plus importants). Un élargissement à de nouveaux pays est aussi prévu, notamment de l’Europe Centrale et Orientale, dans le cadre d’une politique de pré-adhésion. La mise en place d’actions décentrées, comme celles réalisées par MEDIA Salles, non seulement par la publication annuelle du Recueil, mais aussi par des activités de coordination et promotionnelles, spécialement à l’intention des jeunes, avec le soutien de l’Union Européenne, sont des initiatives appréciables pour lesquelles je désire formuler ici mes sincères congratulations.
Je souhaite qu’à l’avenir le Recueil Annuel de MEDIA Salles soit le reflet d’un intérêt accru des Européens pour le cinéma, et en particulier des jeunes Européens, avec une attention spéciale à une production à l’identité forte, riche et diversifiée.

Peter Pex,
Président de la Commission de la Culture, de la Jeunesse, de l’Education et des Médias du Parlement Européen