92% degli schermi mondiali sono digitali, ma alcuni territori stanno cercando di mettersi al passo

Il 2015 si è aperto con quasi centotrentaduemila proiettori digitali (NOTA 1) installati nel mondo. L'incremento, rispetto al 2014, è stato mediamente del 19%. Tuttavia, l'analisi per continente, mostra che, benché la crescita sia generalizzata, le zone che già vantavano i più elevati tassi di penetrazione, ovvero il Nord America e l'Europa, hanno visto i loro schermi digitali aumentare solamente di circa il 6% e il 10%, rispettivamente. Ben al di sopra della media crescono invece l'Asia e la Regione del Pacifico (+38% circa), l'America Latina (oltre il 42%) e, ancora di più, l'Africa e il Medio Oriente (+106%).
Se, fino a dodici mesi prima, a fare la parte del leone era il Nord America, con oltre 40.000 unità, mentre a quota 30.000 circa si collocavano sia l'Europa sia l'Asia e la Regione del Pacifico, all'inizio del 2015 Nord America e Asia e Regione del Pacifico registrano più o meno la stessa quantità di schermi digitali: circa 42.000.
L'Europa, che ha guadagnato 3.000 proiettori digitali, oltrepassa d'un soffio quota 34.000. Assai distaccate continuano a restare l'America Latina, che pur arriva a superare gli 11.000 schermi, e ancor di più l'Africa e il Medio Oriente, che totalizzano circa 2.000 unità, raddoppiando la dotazione del 2014.

Se consideriamo il tasso di penetrazione, emerge che la nuova tecnologia ha toccato ormai circa il 92% degli schermi totali (NOTA 2).

In Europa le rilevazioni di MEDIA Salles mostrano che gli schermi digitali nel corso del 2014 sono passati da 31.097 a 34.072. I nuovi proiettori installati sono stati dunque 2.975, circa la metà di quelli dell'anno prima (6.013), cosa che si spiega col fatto che molti territori erano già completamente digitali.

All'inizio del 2015 risulta infatti digitalizzato il 91% delle sale europee, tasso di penetrazione inferiore di un soffio a quello mondiale, che arriva a circa il 92%. La differenza è più marcata, invece, rispetto al Nord America, dove gli schermi passati alle nuove tecnologie entro l'inizio del 2015 raggiungono il 98,5%.

Dei 34.000 proiettori digitali europei, circa il 72% è situato nei sei maggiori mercati, con un lieve aumento rispetto a dodici mesi prima (quando rappresentavano il 71%): i primi sei Paesi europei, che concentrano circa il 68% degli schermi totali del Continente (contando anche le sale non ancora convertite), continuano quindi a mantenere una posizione più avanzata per quanto riguarda l'adozione delle nuove tecnologie rispetto agli altri Paesi.

Per numero assoluto di unità installate si colloca al primo posto la Francia (5.720), seguita da Germania (4.544) e Regno Unito (3.944). Questi tre territori hanno visto nel 2014 le loro dotazioni digitali aumentare meno della media del Continente, rispettivamente il 3%, il 9% e il 2%. In quarta posizione viene la Russia (3.693 schermi digitali), a cui fanno seguito l'Italia (3.421) e la Spagna (3.157). Crescendo assai più della media europea, ovvero il 24%, il 20% e il 16%, questi tre paesi hanno ridotto le distanze rispetto al gruppo di testa.

Tuttavia, anche all'interno di questi sei mercati principali, permangono differenze sensibili quanto al tasso di penetrazione della proiezione digitale.

Accanto a mercati che hanno completato il processo di conversione, come Francia e Regno Unito, o che sono ormai vicinissimi alla meta, come la Germania col 98% e la Russia col 96%, si registrano la situazione dell'Italia, che col 91% si colloca in linea con la media del Continente, e quella della Spagna, tuttora al di sotto della media, con l'88%. Per la Spagna, anche nel 2014 l'incremento del tasso di penetrazione, passato dal 70% all'88%, è legato sia all'aumento delle installazioni digitali sia ad un sensibile decremento del numero totale degli schermi, segno della sofferenza di un mercato che negli ultimi anni ha sia registrato un record positivo di quasi 144 milioni di spettatori (nel 2004) sia uno negativo di soli 79 milioni circa di biglietti venduti nel 2013.

La disparità che si registra all'interno dei principali mercati è visibile anche nei territori di minore entità.

Accanto a territori dove la pellicola 35mm è praticamente scomparsa - sia nell'esercizio sia nella distribuzione - (è il caso della Scandinavia, Benelux, Austria, Svizzera, per citarne alcuni) rimangono paesi dove la diffusione della nuova tecnologia si mantiene decisamente al di sotto della media del Continente.

Tra di essi appaiono, seppur con sensibili differenze, le già citate Serbia, Slovacchia e Repubblica Ceca come anche le Repubbliche Baltiche. Tra queste la Lettonia è comunque cresciuta di 14 punti portandosi al 69%. Analogamente la Slovenia, pur restando sotto la media del Continente, ha visto una crescita assai rilevante, rispetto a dodici mesi prima, passando dal 45% al 79%.

In conclusione, al 1° gennaio 2015, dei 36 paesi rilevati da MEDIA Salles, sono tredici quelli in cui gli schermi digitali non arrivano al 90% del totale.

Dal momento che le rilevazioni condotte da MEDIA Salles su queste sale mostrano che esse spesso sono da ascrivere al cosiddetto esercizio tradizionale ovvero monoschermi appartenenti ad esercenti indipendenti, sovente collocati in centri medio-piccoli, è necessario mantenere alta l'attenzione su questa situazione: non è infatti da escludere che la difficoltà ad affrontare il passaggio alle nuove tecnologie si traduca nella cessazione dell'attività.

NOTA 1: Proiettori che utilizzano la tecnologia DLP Cinema TM o SXRD TM.

NOTA 2: MEDIA Salles stima che all'inizio del 2015 fossero oltre 142.000 gli schermi commerciali mondiali, con un incremento di circa il 6% rispetto all'anno prima.

Questo testo è tratto dal "Focus sulla digitalizzazione in Italia e all'estero" elaborato da MEDIA Salles e pubblicato nel "Rapporto 2014. Il mercato e l'industria del cinema in Italia", della Fondazione Ente dello Spettacolo e della Direzione Generale Cinema del MiBACT.

<<