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Nel 2024 gli spettatori dei cinque maggiori mercati europei sono in leggero calo (-1,2%) I primi dati disponibili sul consumo di cinema nel 2024 ci mostrano una situazione di luci e ombre. I cinque "grandi" - cioè Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia - hanno totalizzato nell'anno appena terminato circa 538,7 milioni di spettatori con un calo rispetto al 2023 di circa 6,5 milioni, pari all’1,2%. Accanto, infatti, a paesi che guadagnano spettatori - è per esempio il caso della Francia, che aggiunge poco meno di un milione di biglietti venduti al buon risultato del 2023, e del Regno Unito, che registra una crescita del 2,3% - c’è un mercato come l'Italia che vede una limatura di circa l'1% (secondo i dati Cinetel), mentre le previsioni stimano per la Spagna un arretramento di circa il 5% e la Germania perde il 5,8%. In questo periodo in cui gli operatori attendono - ormai da lungo tempo - la ripresa dopo la fase della pandemia, questi risultati spostano più lontano il raggiungimento dei livelli di frequenza registrati nel 2019. Dall’analisi dei singoli paesi emergono però differenze sensibili: mentre alla Francia mancano 15 spettatori su 100, la Germania deve recuperarne 24, l'Italia, il Regno Unito e la Spagna circa una trentina. Dai mercati di dimensioni minori, poi, vengono segnali che - seppur in misura diversa - confermano le preoccupazioni sui tempi della ripresa. La Danimarca, per esempio, arretra del 2,7%, mentre la Serbia del 3,5%. La Turchia cresce quasi del 6%, ma è anche vero che deve ancora riguadagnare il 44% dei suoi spettatori. Lo stesso vale più o meno per Cipro, dove gli ingressi in sala scendono nel 2024 di oltre il 16% e la differenza rispetto al 2019 sale a quota 40%. Note positive vengono invece dalla Lettonia, che cresce del 3,1%, grazie soprattutto al successo di “Flow”, una produzione nazionale, e dalla Bulgaria che, uguagliando il buon risultato del 2023, si conferma come il territorio meno distante dalla frequenza del periodo prepandemico. Ha infatti recuperato l'89% dei suoi spettatori. Un segnale di ottimismo viene pure dall'andamento dell'ultima parte del 2024 che nel Regno Unito e in Spagna, ma ugualmente in altri paesi, ha visto crescere il pubblico in sala. Questa tendenza sembra confermata anche nei primi giorni del nuovo anno, come dimostrano, per esempio, i dati già disponibili per l'Italia. I film del 2024 Se “Inside out” è il film che più spesso compare alla testa delle classifiche per numero di biglietti venduti, non mancano buone - se non addirittura eccezionali - affermazioni di film nazionali. È il caso della Francia, dove “Un p’tit truc en plus” e “Le Comte de Monte-Cristo” si sono collocati rispettivamente al primo e secondo posto e dove il cinema francese raggiunge la straordinaria quota del 44,4%. In Germania due titoli nazionali – “Die Schule der magischen Tiere 3” e “Chantal im Märchenland” – compaiono nella top ten, mentre la quota di mercato dei 21 film locali nella top 100 tocca il 18,5%. In conclusione, i dati già disponibili mostrano che la situazione del consumo nelle sale europee è assai sfaccettata, con mercati – pochi - che terminano il 2024 col segno più (oltre a quelli già citati, anche la Repubblica Slovacca, la Grecia e l’Irlanda) ed altri – i più numerosi - col segno meno (la Repubblica Ceca, l’Ungheria, il Portogallo, i paesi nordici, l’Austria, la Svizzera, l’Olanda, la Slovenia, la Croazia e l’Estonia). Ma l’informazione più eloquente per valutare le prospettive del cinema sul grande schermo nei vari territori del Vecchio Continente è quella che mostra la distanza da colmare per uguagliare il livello di frequenza del 2019. E – si spera – anche migliorarlo! Questa è una versione aggiornata dell’articolo pubblicato nello speciale Berlinale di Cinema & Video Int'l, media partner di MEDIA Salles.
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