WOMEN IN DIGITAL CINEMA
Rossella Gambetti
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Nel
mondo universitario che studia l’impresa e le sue modalità comunicative,
le sfide poste dall’adozione della tecnologia digitale alla comunicazione
cinematografica sono considerate con un atteggiamento di cautela,
ma anche di grande interesse.
Cautela connessa alla consapevolezza che i percorsi di sviluppo, di affermazione
e di diffusione su larga scala delle nuove tecnologie dell’informazione
e della comunicazione (fra cui la tecnologia digitale), che in un recente
passato sono stati alla base della nascita e dell’evoluzione della new
e della net economy, sono caratterizzati da un timing molto più
rapido rispetto al tempo di maturazione dei bisogni, delle aspettative
e delle competenze da parte dei potenziali utenti ai quali tali tecnologie
erano e sono destinate. Ciò ha riguardato e riguarda tuttora anche
l’applicazione del digitale al mezzo televisivo, che in Italia ha visto
recentemente lo sviluppo di un ampio dibattito sia sulle opportunità
di miglioramento della fruizione televisiva offerte dal digitale terrestre
sia sulle sue potenzialità di diffusione nel medio termine. La
lenta penetrazione di questa tecnologia in Italia sta infatti dimostrando
che vi è più che mai necessità di cautela quando
si parla di innovazioni così profonde in grado di esercitare il
loro impatto sulle dimensioni culturali di un paese e sulla sua capacità
di modernizzazione tecnologica.
Grande interesse connesso alle notevoli potenzialità di
differenziazione competitiva e di fidelizzazione dello spettatore offerte
ad esempio dall’adozione da parte delle sale cinematografiche di sistemi
di proiezione digitale.
Come docente di comunicazione aziendale all’Università Cattolica
di Milano, e già dalla discussione della mia tesi di laurea sulle
strategie di costruzione e di comunicazione dell’identità della
sala cinematografica per migliorarne la competitività sul territorio,
ho sempre seguito con particolare attenzione gli sviluppi del settore
cinematografico e, in particolare, le innovazioni concernenti l’esercizio,
per la ricchezza di spunti di ricerca che ne provengono in merito ad alcuni
dei principali e dei più attuali temi inerenti la comunicazione
aziendale, quali: la costruzione di esperienze uniche e memorabili di
consumo in sala, la gestione della fruizione cinematografica come un evento,
l’attuazione di una politica di marca della sala, la comunicazione integrata
dell’offerta della sala.
Negli ultimi tempi ai temi citati si è aggiunto quello della diffusione
della tecnologia digitale nelle sale. Tema, questo, che impone agli studiosi
di comunicazione aziendale una duplice riflessione e offre un duplice
stimolo di ricerca. Da un lato, si avverte infatti la necessità
di indagare l’effettivo valore aggiunto insito nell’offerta di una proiezione
digitale e il possibile impatto di tale innovazione tecnologica sul sistema
percettivo/valutativo e sul comportamento di fruizione degli spettatori.
Dall’altro, occorre individuare delle strategie di comunicazione del valore
aggiunto della proiezione digitale e della sala, che siano ottimali in
termini di efficacia ed efficienza.
La sola dotazione di sistemi di proiezione digitale non è infatti
sufficiente a produrre un vantaggio competitivo per la sala: occorre che
l’innovazione tecnologica venga adeguatamente sostenuta da un’intensa
e mirata politica promozionale, che ne consenta la conoscenza e che faccia
apprezzare le potenzialità di differenziazione dell’offerta e di
proposta di un’esperienza di consumo unica e memorabile da parte degli
spettatori.
In particolare, la sfida della politica promozionale è costituita
dalla “promessa di qualità” offerta agli spettatori dalla sala
digitale. Una qualità a 360 gradi, che non riguardi solo l’aspetto
tecnologico connesso alla tipologia di esperienza visiva e uditiva che
la proiezione digitale consente, ma che coinvolga l’intera gamma di servizi
offerti dalla sala allo spettatore.
A questo proposito, nell’ambito del mio insegnamento, ho recentemente
avviato, con la collaborazione di MEDIA Salles, un progetto di ricerca
che si avvale del contributo di alcuni tra i miei migliori tesisti di
laurea specialistica, volto ad analizzare l’impatto dell’adozione delle
tecnologie digitali su un campione significativo di sale cinematografiche
digitali italiane e su un campione del pubblico in sala. Più specificamente,
la ricerca ha come obiettivo quello di indagare:
-
presso gli esercenti, gli effetti
della proiezione digitale sui caratteri distintivi dell’offerta della
sala, sui principali risultati aziendali raggiunti grazie al digitale
e sugli strumenti di comunicazione impiegati per farne conoscere la
presenza e le potenzialità;
-
presso gli spettatori, le motivazioni
di scelta di assistere ad una proiezione digitale e la valutazione
della qualità complessiva dell’esperienza di fruizione digitale.
Penso che i risultati di questa, pur iniziale, ricerca potranno offrire
spunti interessanti per arricchire il dibattito su questi temi.
Rossella Gambetti è Ricercatrice di Economia
e gestione delle imprese presso l’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano, dove insegna “Economia e tecnica della comunicazione
aziendale” presso la Facoltà di Scienze linguistiche e “Audiovisivi
per la comunicazione aziendale” presso la Laurea Specialistica interfacoltà
Economia-Lettere e filosofia in “Comunicazione d’impresa”.
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