Tutti diversi, tutti digitali La rubrica ospita ritratti di cinema d’Europa e del resto del mondo assai diversi tra loro ma accomunati dal fatto di aver adottato la proiezione digitale.
Il Tennispalatsi di Finnkino Nella forma, un gigantesco impianto
per il tennis al coperto, nella sostanza, il complesso cinematografico
col maggior numero di spettatori in tutta la regione scandinava: è
il Tennispalatsi di Kamppi, il cuore commerciale di Helsinki, a due
passi dall’Esplanade, passeggio chic della capitale finlandese. Con
i suoi 14 schermi attira ogni anno un milione e mezzo di spettatori,
nonostante il look piuttosto dimesso e impersonale, soprattutto se
si pensa che siamo in prossimità di edifici simbolo dell’architettura
del ventesimo secolo come la stazione centrale di E. Saarinen e la
casa Finlandia di A. Aalto. “Location”, qualità del suono e
dell’immagine, insieme ad un’oculata strategia di marketing sembrano
essere le chiavi del successo di questo multiplex urbano, “gioiello”
di Finnkino, la società di esercizio che detiene circa il 60%
del mercato finlandese. Il Tennispalatsi vanta alcuni primati singolari:
lo schermo 1 non solo è il più grande del Paese (703
posti) ma è anche recentemente diventato 100% digitale. Il
proiettore 35mm ha infatti ceduto il posto a un Christie 2K attrezzato
pure per le presentazioni 3D. Per renderla ancora più speciale,
la Finnkino ha dotato questa sala di uno spazio analogo al “palco
reale” dei teatri più prestigiosi, repubblicanamente ribattezzato
“suite presidenziale”. Per chi vuole provare l’emozione di vedere
un film in questo settore per 17 privilegiati, separato dal resto
degli spettatori da un vetro insonorizzato e dotato di un impianto
audio autonomo, serve non tanto il sangue blu, quanto un po’ di fortuna.
Le prenotazioni infatti fioccano – soprattutto da parte di aziende
che spesso combinano la proiezione a un cocktail o evento sociale
nell’adiacente “VIP Lounge e lobby”. Così, durante la stagione
cinematografica finlandese, che va dalla metà di agosto alla
metà di giugno, la “suite” è occupata 2 giorni su 3. La versione integrale di questo articolo è stata pubblicata nel “Giornale dello Spettacolo” n. 15, del 1° settembre 2009.
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